Prestito linguistico: differenze tra le versioni

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== Tipologia ==
===Prestiti adattati e prestiti integrali===
Nella lingua scritta le parole, locuzioni o in generale le costruzioni linguistiche straniere, eventualmente [[trascrizione e traslitterazione|trascritte]] se non appartenenti allo stesso sistema di scrittura, possono avere effetti direttamente sul lessico oppure sulla morfologia della lingua ospite. In particolare, le parole possono entrare nella lingua ospite in varie forme:
 
* un prestito si dice "adattato" (o "integrato" o anche "adeguato") quando la lingua che lo accoglie ne modifica la forma per adeguarlo (attraverso [[adattamento (linguistica)|adattamento]]) al proprio sistema morfologico o fonologico (ad esempio: le parole italiane ''lanzichenecco'', ''bistecca'' o ''toeletta'', rispettivamente dal tedesco ''Landsknecht'', dall'inglese ''beef-steak'' e dal francese ''toilette'', oppure lo spagnolo ''mitin'' dall'inglese ''meeting'' ecc.).<ref name=beccaria20>{{cita|Beccaria|p. 20}}.</ref><ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/prestiti_%28La-grammatica-italiana%29 Scheda] su treccani.it.</ref>
* si dice invece "integrale" (o "acclimatato" o anche "non adattato") quando il materiale fonico non viene modificato (ad esempio, gli italofoni oltre alla forma ''toeletta'' usano anche ''toilette'', che è appunto la versione acclimatata) o viene modificato solo inconsapevolmente sul piano intonativo oppure, se trasmesso attraverso la lingua scritta, viene modificato per via della pronuncia abituale della lingua che riceve (così gli italofoni usano la parola inglese ''starter'', ma non la pronunciano come gli anglofoni).<ref name=beccaria20/><ref name=treccani/>
 
===Prestiti di necessità e prestiti di lusso===
Si distinguono prestiti "di necessità" e prestiti "di lusso" a seconda della reale esigenza che la lingua che li adotta ha di essi:
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Di fatto la distinzione tra prestiti di necessità e prestiti di lusso "non regge dal punto di vista scientifico, perché da un lato tutto può essere denominato attraverso meccanismi interni di formazione delle parole, dall'altro le parole straniere possono avere connotazioni diverse dalle corrispondenti voci" della lingua che accoglie il prestito.<ref name=dachille66/> Ad esempio, dopo la [[scoperta dell'America]], l'[[Lingua italiana|italiano]], per indicare il ''[[Solanum tuberosum]]'', ha adottato, attraverso la mediazione dello [[Lingua spagnola|spagnolo]], una voce indigena, giungengo così alla voce ''patata'', mentre per il ''[[Solanum lycopersicum]]'' sono state usate le parole italiane ''pomo'' e ''oro'', ottenendo ''pomodoro''; il [[Lingua francese|francese]], per indicare le stesse piante, ha operato in modo opposto (''pomme de terre'' e ''tomate''). Per altro verso, la voce ''baby sitter'' non corrisponde affatto alla figura della ''bambinaia'' del passato e la voce ''gay'' ha una connotazione diversa rispetto a ''omosessuale''.<ref>Gli esempi sono tratti da D'Achille, ''L'italiano contemporaneo'', 2010, cit., p. 66-67.</ref>
 
===Prestiti adattati e prestiti integrali===
Nella lingua scritta le parole, locuzioni o in generale le costruzioni linguistiche straniere, eventualmente [[trascrizione e traslitterazione|trascritte]] se non appartenenti allo stesso sistema di scrittura, possono avere effetti direttamente sul lessico oppure sulla morfologia della lingua ospite. In particolare, le parole possono entrare nella lingua ospite in varie forme:
 
* un prestito si dice "adattato" (o "integrato" o anche "adeguato") quando la lingua che lo accoglie ne modifica la forma per adeguarlo (attraverso [[adattamento (linguistica)|adattamento]]) al proprio sistema morfologico o fonologico (ad esempio: le parole italiane ''lanzichenecco'', ''bistecca'' o ''toeletta'', rispettivamente dal tedesco ''Landsknecht'', dall'inglese ''beef-steak'' e dal francese ''toilette'', oppure lo spagnolo ''mitin'' dall'inglese ''meeting'' ecc.).<ref name=beccaria20>{{cita|Beccaria|p. 20}}.</ref><ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/prestiti_%28La-grammatica-italiana%29 Scheda] su treccani.it.</ref>
* si dice invece "integrale" (o "acclimatato" o anche "non adattato") quando il materiale fonico non viene modificato (ad esempio, gli italofoni oltre alla forma ''toeletta'' usano anche ''toilette'', che è appunto la versione acclimatata) o viene modificato solo inconsapevolmente sul piano intonativo oppure, se trasmesso attraverso la lingua scritta, viene modificato per via della pronuncia abituale della lingua che riceve (così gli italofoni usano la parola inglese ''starter'', ma non la pronunciano come gli anglofoni).<ref name=beccaria20/><ref name=treccani/>
 
== Contenuti del prestito ==