I grandi miti greci: differenze tra le versioni

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[[Afrodite]] era la più bella e seducente delle dee di tutto l'Olimpo. Era la dea dell'amore e della lussuria, nata dalla metamorfosi con la spuma del mare del membro di Urano tagliato dal figlio Crono. Il suo potere era una famosa cintura dalla quale la dea apprese tutte le arti del piacere, dell'amore, della seduzione e del pettegolezzo amoroso. La cintura inoltre aveva poteri speciali in grado di far innamorare folle di Afrodite chiunque l'avesse scorta fra i fianchi delicati della dea, che, appunto, spesso andava in giro vestita con abiti leggeri e trasparenti.<br />I suoi amori con i mortali e gli dei sono innumerevoli e basti pensare che solo Zeus è rimasto fino ad ora in bianco. Tra i suoi rapporti si ricordano quello con Anchise, il padre di Enea, i vari amplessi continui e clandestini con Ares, il dio della guerra, con il quale rimase prigioniera in una rete di ferro architettata dal marito tradito Efesto: il dio del fuoco e per ultimi alcuni con due dei: Poseidone ed Ermes Infatti, mentre lei si divincolava nella rete assieme al povero Ares, i due dei, scherzando, manifestavano a gran voce il loro desiderio di trovarsi al posto dell'amante e così Afrodite li ha ripagati concedendosi a loro per una notte.<br />Da Ermes ebbe un figlio metà maschio e metà donna chiamato [[Ermafrodito]].
 
===Apollo figlio d'apelle palle di polo===
Dio del canto e della bellezza era anche il più vendicativo tra i suoi simili. Già da piccolo volle punire il serpente Pitone per aver offeso la madre Leto, non prestando ascolto ai consigli degli Dei maggiori. Durante la sua esistenza si scontrò anche con altri due individui: il cantore Marsia, Tamiri e i Ciclopi. Col primo il quale si vantava di essere il più celebre di tutti i suonatori di cetra, organizzò una gara di musica avente come giudici le Muse. La vittoria di Apollo è inevitabile e così il povero Marsia viene scorticato vivo. Anche Tamiri ricade più o meno nello stesso errore di Marsia; infatti egli aveva messo in giro la voce che nella Grecia ci fosse un uomo più bravo delle Muse nell'arte della musica, dato che non poteva gareggiare in persona con Apollo. Il dio, oltre a Tamiri, si era innamorato perdutamente di un bellissimo fanciullo di nome Giacinto, e per questo, per non fare brutta figura col ragazzo, aveva organizzato questa messa in scena. Tamiri perde e viene reso cieco, ma viene vendicato dal Destino il quale un giorno, mentre Apollo era intento a giocare allegramente con Giacinto, un giavellotto scagliato dal dio torna indietro con violenza centrando mortalmente alla testa il povero Giacinto.<br />Il dio Apollo tuttavia, sebbene il suo duro carattere, era anche un grande e passionale amatore. La sua fidanzata per eccellenza era [[Dafne (mitologia)|Dafne]], una ninfa che però non ricambiava il suo amore. Sebbene Apollo la inseguiva nei boschi manifestandole le intenzioni più miti e pacifiche, lei correva sempre invocando l'aiuto degli dei affinché la salvassero. Così accadde che Dafne fu tramutata in albero coi rami d'alloro: materiale col quale venivano incoronati i grandi poeti classici.