Legione Cispadana: differenze tra le versioni

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Con il 1º Congresso Cispadano del 16-18 ottobre 1796 si decise di affiancare ai corpi armati che erano nati a livello municipale un vero e proprio esercito della nascente Repubblica, anche se ancora a struttura federale, incaricando della sua gestione la Giunta di Difesa Militare. Inizialmente il Congresso modenese aveva denominato la nuova forza armata "Prima Legione Italica", ma Bonaparte, per non creare tensioni diplomatiche con gli Stati italiani con cui non era in guerra, volle che fosse invece definita soltanto "Cispadana"<ref name=natali-notizie572/>.
 
Pur inquadrando in un assetto omogeneo la struttura della nuova forza militare, (v. Tabella a lato) Lala costituzione dei reparti della Legione (denominati ''"Coorti"'') riferiti ai 4 territori venne lasciata all'iniziativa dei singoli governi locali, salvo che per la Vª Coorte, composta da ''"Forestieri"'', della quale si incaricò direttamente la Giunta lanciando il 21 ottobre un appello rivolto «alla gioventù italica», seguito il 25 da un bando per la composizione di un inno patriottico<ref name=storiamilit-420>lari, Crociani, Paoletti, ''Storia militare....'', cit. pp.420-421</ref>.
 
Al comando della Legione Cispadana fu chiamato il già citato Angelo Scarabelli Pedocca, originario di [[Mirandola]] in precedenza alto ufficiale del truppe [[Este|estensi]] oltre che docente di architettura civile e militare a Modena. I comandanti delle coorti furono indicati dai rispettivi governi locali nelle persone di [[Agostino Piella]] (Bologna), proveniente da 11 anni di servizio nella cavalleria austriaca, di Francesco Scaruffi (Reggio Emilia), già ufficiale estense e diventato noto per lo scontro di Montechiarugolo, di [[Achille Fontanelli]] (Modena) che diventerà in seguito Ministro della guerra nel [[Regno d'Italia (1805-1814)|regno italico]], e di Ippolito Guidetti (Ferrara), ex ufficiale delle [[Esercito dello Stato della Chiesa|truppe pontificie]].