Leneo: differenze tra le versioni

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Nella mitologia greca '''Leneo''' era un [[satiro]], figlio di [[Sileno]].<ref>In [[Lingua greca antica|greco antico]] il λένος era il tino in cui veniva pigiata l'uva per produrre il mosto; Leneo (λένεος) significa dunque "del tino".</ref> Fu uno dei progenitori della propria razza.
 
Di lui ci riferisce solo [[Nonno di Panopoli|Nonno]]. Leneo era un giovane "dai piedi di vento" al seguito di [[Dioniso]] in [[Lidia]], nel periodo della giovinezza del dio. Fu coinvolto in una gara di corsa con un altro satiro, [[Cisso]], e con l'amante di Dioniso, [[Ampelo]], cui il dio assegnò la vittoria. Leneo fu l'unico dei tre a rendersi conto di aver perso solo a causa dell'intervento divino<ref>[[Nonno di Panopoli|Nonno]], ''[[Dionisiache (Nonno)|Dionisiache]]'', X.400-430.</ref>.<br />
In seguito, quando [[Rea (mitologia)|Rea]] invitò le divinità greche ad aiutare Dioniso nella sua guerra contro gli Indiani, Sileno andò alla battaglia portando con sé Leneo e altri due dei propri figli [[Marone (mitologia)|Marone]] e [[Astraio]], ciascuno dei quali recava un bastone per sostenere l'anziano padre. Leneo si fece valere nel combattimento presso il lago Astakid, scagliando la cima di una montagna contro i nemici.<ref>[[Nonno di Panopoli|Nonno]], ''[[Dionisiache (Nonno)|Dionisiache]]'', XIV.96-102, XIV.386-390.</ref>.
 
[[Diodoro Siculo]] cita Leneo come una delle [[epiclesi]] di [[Dioniso]].<ref>[[Diodoro Siculo]], ''[[Bibliotheca historica]]'', III.63.3.</ref>.
 
In [[Lingua greca antica|greco antico]] il λένος era il tino in cui veniva pigiata l'uva per produrre il mosto; Leneo (λένεος) significa dunque "del tino".
 
== Note ==