Pittore di Amykos: differenze tra le versioni

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[[File:Amykos Argonautes Cdm Paris 442.jpg|thumb|''[[Amico (figlio di Poseidone)|Amico]] legato dagli [[Argonauti]]'' opera del Pittore di Amico, datata tra 425 e il 400 a.C. e conservata nella seconda stanza del piano principale del [[Musée des monnaies, médailles et antiques]] di Parigi.]]
{{Bio
|Titolo = Il
|Nome = Pittore di Amico
|Cognome =
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|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Epoca=-400
|Attività = pittore
|Nazionalità = greco
|FineIncipit = è statoil nome convenzionale assegnato ad un [[ceramografo]] protoitaliota (appartenente, nella fattispecie, al cosiddetto gruppo protolucano) attivo all'incirca fra il 420 e il 400 a.C., e specializzato nella tecnica della [[ceramica a figure rosse]]
}}
== CenniStile biograficie attività ==
Come per molti altri artisti del V secolo a.C. molto poco si conosce della vita del Pittore di Amico di cui ci sono sconosciute anche le date di nascita e di morte. Viste le notevoli affinità stilistiche della sua prima fase di attività alla produzione del [[Pittore di Pisticci]], la maggior parte degli studiosi suppone che i due abbiano lavorato – almeno inizialmente – nella medesima officina, e che il Pittore di Amico sia stato allievo del Pittore di Pisticci.
 
L'artista è stato così chiamato da una [[hydria]] [[Lucania|lucana]] sulla cui spalla è raffigurato [[Amico (figlio di Poseidone)|Amico]] legato dagli [[Argonauti]] ed oggi conservata al [[Musée des monnaies, médailles et antiques]] di Parigi che gli viene attribuita.
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Oltre alla citata opera ritraente Amico, al Pittore di Amico è stato anche attribuito un [[Cratere_(vaso)#Sottoforme|cratere a campana]] raffigurante [[Sileno]] e due [[Menadi]].
 
Oltre alle scene di ispirazione miticamitologica, un altro dei temi ricorrenti nella produzione del ceramografo è la rappresentazione degli atleti, nei quali meglio si manifesta lo sforzo di adattare alla pittura su ceramica gli studi policletei sulla figura, in particolare il chiasmo.
Al pittore di Amico si devono, inoltre, le prime ''nestorides'' italiote, vasi con anse sopraelevate la cui forma è un adattamento della [[trozzella]], forma vascolare tipicamente indigena.