Fusijama (motonave): differenze tra le versioni

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Il 25 febbraio la ''Fusijama'' attraversò l'[[Equatore]] in [[longitudine]] 160°, al traverso delle [[isole di Kiribati|isole Fanning]]<ref name="casinadeicapitani"/>. Dopo essere passata al largo delle [[isole Marchesi|Marchesi]] e di [[Ducie]] (il 4 marzo la rotta venne nuovamente modificata, puntando più decisamente verso sudest, mentre l'11 marzo l'incontro con una nave con rotta [[est]] venne evitato con un tempestivo mutamento di rotta<ref name="casinadeicapitani"/>), la nave fece rotta su [[Capo Horn]], doppiandolo il 20 marzo nonostante le condizioni meteomarine fortemente avverse, e giungendo così nell'[[Oceano Atlantico]], assumendo rotta verso nordest: il 22 marzo la nave transitò ad est delle [[Falkland]]<ref name="dupuis"/>. Causa il maltempo, le [[corrente marina|correnti]] contrarie (che avevano ridotto la velocità media a 11,24 nodi<ref name="casinadeicapitani"/>) e la deviazione causata dall'attacco giapponese, la ''Fusijama'' si trovò ad essere in ritardo di due giorni, nel passare presso il punto Fausto<ref name="casinadeicapitani"/>, rispetto al previsto: ciò la esponeva al pericolo di attacco da parte degli [[U-Boote]] o di altre unità amiche, essendo camuffata da unità inglese (''Anglo Indian'') ed essendo in ritardo di due giorni rispetto all'orario del suo passaggio segnalato alle unità aeronavali italo-tedesche<ref name="dupuis"/>. Per non rompere nuovamente il silenzio radio, che avrebbe comportato un grande rischio per la nave, non fu possibile segnalare il ritardo, ma lo stesso 20 marzo Supermarina, presagendo il problema, inviò, via Coltanoradio, l'ordine di modificare la rotta: «''At ''Fusijama''. Cifrato speciale. Passate circa duecento miglia levante scoglio situato mezza strada tra Felice et Fiorenza.''»<ref name="casinadeicapitani"/><ref name="dupuis"/>. L'attraversamento dell'Atlantico meridionale, specie nel primo tratto, fu però reso difficile dalla presenza di numerosi [[iceberg]] e banchi di [[ghiaccio]] alla deriva, che obbligarono la nave a vari cambiamenti di rotta<ref name="dupuis"/>. Nel frattempo Supermarina, per evitare casi di ‘[[fuoco amico]]’ (alcuni mesi prima un U-Boot tedesco aveva silurato ed affondato il piroscafo ''[[Ernani (piroscafo)|Ernani]]'' che cercava di violare il blocco dalle [[Canarie]]), inviò ai [[sommergibile|sommergibili]] ''[[Enrico Tazzoli (sommergibile)|Tazzoli]]'' e ''[[Francesco Morosini (sommergibile 1938)|Morosini]]'' il messaggio «''Piroscafo nazionale diretto porto Francia occupata potrà essere incontrato tra paralleli 42° e 43° dal giorno 12 al giorno 23 aprile alt Scafo grigio scuro sovrastrutture grigio chiaro fumaiolo grigio scuro senza distintivi alt Vero nome della nave ''Anglo Indian'' aut ''Tronsofjord'' norvegese 193025''»<ref name="dupuis"/>.
 
Supermarina venne frattanto informata dall'addetto navale a [[Lisbona]] di movimenti navali britannici che avrebbero potuto mettere a rischio la ''Fusijama'': navi da guerra britanniche, tra cui una portaerei, erano nelle acque delle [[Azzorre]], cui la motonave si avvicinava rapidamente, ignara di tali notizie, mentre 11 [[cacciatorpediniere]] inglesi erano passati da Punta Delgada, allontanandosi verso destinazione non nota dopo essersi approvvigionati di [[carburante]]<ref name="dupuis"/>. Il 31 marzo la nave transitò al largo di [[Sant'Elena (isola)|Sant'Elena]] ed il 1º aprile le vedette della ''Fusijama'' avvistarono una nave sconosciuta a 16 miglia<ref name="casinadeicapitani"/><ref name="dupuis"/>. Dietro ordine del primo ufficiale, la motonave accostò in fuori, perdendo rapidamente di vista l'unità<ref name="dupuis"/>. Nel frattempo l'unità aveva assunto rotta verso ovest/nordovest, in direzione di Ascensione<ref name="dupuis"/>. Il 3 aprile venne oltrepassata l'[[isola dell'Ascensione]] e la motonave fece quindi rotta ad est dello [[Arcipelago di San Pietro e San Paolo|scoglio San Paolo]] (verso nordovest), mentre il 15 del mese venne ricevuto un nuovo messaggio di Supermarina: «''At'' Fusijama ''alt Cifrario Speciale alt Tramite Coltanoradio. Convoglio nemico giorno 15 in posizione 37° Nord 30° Ovest rotta vera 55° alt Altro convoglio 51° Nord 21° Ovest in rotta per Sud Est attraverseranno presumibilmente zona Nord Est punto Frida tra giorni 17 et 20 alt Tenersi distante invertire rotta temporaneamente se necessario 140515''»<ref name="casinadeicapitani"/><ref name="dupuis"/>. La sorveglianza venne aumentata (il 9 aprile, nel frattempo, la nave aveva puntato verso nord, poi nord/nordest), e lo stesso 15 aprile, alle 16.35, venne avvistato in [[posizione]] 41°17' N e 35°25' E un piroscafo, armato con un cannone e mitragliere, al traverso di dritta, in avvicinamento a grande velocità con rotta sud/sudovest<ref name="casinadeicapitani"/><ref name="dupuis"/>. Fu suonato l'allarme e la ''Fusijama'' accostò per allontanarsi, ma così fece anche l'altra nave; essendo però quasi sera, il buio permise alla nave italiana, alle otto, di modificare la rotta di 90°, accostando per 055° (rotta che mantenne sino alle quattro del [[mattino]] successivo), evitando così l'incontro<ref name="dupuis"/>. Il 16 aprile l'unità fece rotta verso est, in direzione della [[Spagna]]<ref name="dupuis"/>. Alle otto di [[sera]] di quel giorno, tuttavia, il comandante Maresca, ritenendo di essere troppo vicino al punto di transito del [[convoglio navale|convoglio]] in arrivo da sud e segnalato da Supermarina, invertì la rotta sino alle quattro di mattina del 17, riprendendo poi la navigazione verso est<ref name="casinadeicapitani"/>. Il 18 aprile, all'alba, la motonave avvistò la torretta di un sommergibile: venne nuovamente dato l'allarme, la l'unità si rivelò essere un U-Boot, che, dopo aver verificato l'identità della ''Fusijama'' (che aveva frattanto modificato la rotta per sicurezza<ref name="casinadeicapitani"/>), proseguì nella sua navigazione di rientro alla volta di Bordeaux<ref name="dupuis"/>. L'indomani il mercantile raggiunse, in ritardo di due giorni, il punto Frida, assumendo quindi rotta 090° per atterrare su [[CapoCabo FinisterreFisterra]]<ref name="casinadeicapitani"/>. Alle due del pomeriggio del 20 aprile, mentre stava per atterrare su CapoCabo FinisterreFisterra, la motonave, nel corso di un forte piovasco, avvistò nella [[foschia]] un [[bombardiere]] [[Royal Air Force|britannico]] [[Consolidated B-24 Liberator]], contrassegnato «POH», che, tenendosi a bassa [[Altitudine|quota]], effettuò giri molto stretti<ref name="dupuis"/>. Dato nuovamente l'allarme, vennero scoperti i boccaporti 2, 4 e 6, sui quali erano dipinte bandiere britanniche, e fu issata la bandiera del [[Regno Unito]], ma l'aereo richiese il nominativo: issata la sigla identificativa ''GFGT''<ref>le sigle identificative delle navi della Gran Bretagna iniziavano per G, mentre quelle delle navi italiane iniziavano per I.</ref>, venne segnalato più volte con l'Aldis «''British ship'' Anglo Indian»<ref name="dupuis"/>. L'aereo nemico si allontanò quindi nella foschia (erano frattanto giunte le tre<ref name="casinadeicapitani"/>); a bordo della ''Fusijama'' sorse però il dubbio se avesse davvero creduto all'identità della nave, o se ne avesse segnalato la presenza ad unità navali britanniche nelle vicinanze: il comandante Maresca decise pertanto di riparare nel porto più vicino<ref name="dupuis"/>.
 
Arrivato nelle acque territoriali della Spagna, il mercantile accostò verso sud, si tenne sottocosta e si [[ancora|ancorò]] nella [[baia]] di [[Corcubión]], in Spagna, da dove, la [[sera]] dello stesso giorno, si mise in contatto con l'addetto navale a [[Madrid]]<ref name="casinadeicapitani"/><ref name="dupuis"/>. Il 23 aprile la motonave, dopo il raggiungimento di un accordo tra la locale [[Capitaneria di porto]] e le [[autorità]] [[Germania|tedesche]], raggiunse [[El Ferrol]], venendo sottoposta ad un nuovo camuffamento: la nave doveva ora apparire il mercantile spagnolo ''Monte Almanzor'', con nominativo ''EAKQ''<ref name="casinadeicapitani"/>. Alle 21.30 dello stesso 23 aprile la motonave lasciò El Ferrol, e nel corso della [[notte]] l'equipaggio provvide ad abbassare il [[fumaiolo]] e verniciarlo in [[giallo]], dipingendo sui lati la lettera «A», in [[rosso]]<ref name="casinadeicapitani"/>. Nella giornata del 24 aprile la nave venne più volte sorvolata da velivoli della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]], che la riconobbero grazie all'esposizione dei contrassegni italiani<ref name="casinadeicapitani"/>. Dopo aver sostato per poco tempo ad [[Irun]], il mercantile ripartì il giorno stesso, scortata da una [[torpediniera]] [[Kriegsmarine|tedesca]]<ref name="casinadeicapitani"/>. Alle 18.30 del 26 aprile 1942 la ''Fusijama'', dopo aver costeggiato dapprima la costa spagnola e poi quella francese, giunse a Bordeaux: il capo di [[Stato Maggiore]] della [[base navale|base]] sommergibilistica italiana di [[Betasom]], capitano di vascello Romolo Polacchini, visitò la nave, tenne a rapporto il comandante Maresca, radunò l'equipaggio e comunicò il conferimento di varie [[decorazione|decorazioni]] al [[valor militare]] ([[Medaglia d'argento al valor militare]] al comandante Maresca ed al direttore di macchina, [[Medaglia di bronzo al valor militare]] agli altri ufficiali, [[Croce di guerra al valor militare]] al resto dell'equipaggio<ref name="casinadeicapitani"/>), elogiando inoltre la condotta di ufficiali e marinai, come fece anche nel rapporto a Supermarina<ref name="dupuis"/><ref>Il comandante Polacchini riferì di aver riscontrato tra l'equipaggio della ''Fusijama'' «''Gioia, soddisfazione del dovere compiuto, fede, entusiasmo, volontà di servire ancora la Patria per altre più rischiose imprese''».</ref>. Nella sua traversata da Kobe a Bordeaux, durata 74 giorni, la ''Fusijama'' aveva percorso 20.484 miglia, alla velocità media di 11,49 nodi<ref name="casinadeicapitani"/>.[[File:MN Fusijama2.jpg|thumb|upright=1.4|La ''Fusijama'' in manovra sulla Gironda nel 1942.]]