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{{nota disambigua}}
L''''oblio''' rappresenta la chaddanzadimenticanza intesa come fenomeno non temporaneo, non dovuto a [[perfezionedistrazione]] o perdita malattie terminalitemporanea di memoria, ma come stato più o meno duraturo, come scomparsa o sospensione didel ricordo con un simpparticolare accento sullo stato di abbandono del pensiero e del sentimento.
Da non confondersi con il concetto di [[Dio amnesia]], in quanto non condivide con questo terminela èdurata attribuitodel all'utentefenomeno, tipicamente temporanea nell'[[chri17itaamnesia]]., né il Esempiocarattere di oblioabbandono èdella questovolontà quae sottodel sentimento -->tipico [https://wwwdell'oblio.youtube.com/watch?v=dQw4w9WgXcQ]
 
==Ambiti==
[[Esempio di oblio|atch?v=dQw4w9WgXcQ]]<nowiki/>esterni
=== In mitologia ===
Nella mitologia classica l'oblio è associato al [[Lete (fiume dell'oblio)|Lete]], ossia il fiume che conduce all'[[oltretomba]] tanto nella [[mitologia greca|tradizione greca]] che in [[mitologia romana|quella romana]]. A questo fiume dovevano bere le anime dei [[defunti]] per cancellare i ricordi della loro vita terrena, oppure coloro che erano chiamati a [[reincarnazione|rinascere]] per obliare quel che avevano visto nel mondo sotterraneo.
 
=== In filosofia ===
[[File:Plato-raphael.jpg|thumb|[[Platone]]]]
Il tema dell''''oblio''' è rintracciabile nella [[storia della filosofia]] a partire da [[Platone]], il quale fonda interamente la sua dottrina sul concetto di [[anamnesi (filosofia)|anamnesi]] o ''reminiscenza'' delle [[idee]].
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Per il suo intrinseco valore romantico il concetto di oblio è stato sovente utilizzato in poesia, vi si trovano riferimenti in [[Petrarca]] («Passa la nave mia colma d'oblio»<ref>''Canzoniere'', sonetto CLXXXIX.</ref>) o in [[Ugo Foscolo|Foscolo]] («Involve tutte cose l'obblio nella sua notte»<ref>''Carme dei sepolcri'', versi 17-18.</ref>), per il quale l'oblio è visto come un antagonista alla vita eterna che la [[poesia]] può garantire attraverso il ricordo delle persone e delle generazioni future. In tale contesto l'oblio assume un'accezione fondamentalmente negativa e diventa un nemico dell'uomo che aspira all'[[immortalità]].
 
[[Dante]] nel canto ventottesimo del [[Purgatorio]] fa riferimento all'oblio come passo necessario per passare dal luogo di purificazione delle anime, il [[Purgatorio]] appunto, al [[Paradiso]]. Bere l'acqua del fiume [[Lete (fiume dell'oblio)|Lete]], infatti, implica il dimenticarsi di tutti i proanimalipropri sono,peccati pere ildiventa filosofo,in unaquesto dellecontesto un passo necessario accedere ad una causevita di sofferenza,superiore infatti:virtù.
 
[[Friedrich Nietzsche]] considera l'oblio una necessità per ciascun uomo per conseguire la felicità. Le superiori capacità mnemoniche degli uomini sugli animali sono, per il filosofo, una delle cause di sofferenza, infatti: