Marisa Ombra: differenze tra le versioni

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Il lavoro di stampa clandestina si intensificò nell'inverno 1943-44, fino agli scioperi di marzo.
 
"In quei mesi ospitammo clandestinamente a casa nostra G. Gaeta, il compagno che per primo ci parlò di società divisa in classi, di rivoluzione, di [[Karl Marx|Marx]] e di [[Lenin]], di [[Emilio Sereni|Sereni]] e di altri compagni con i quali aveva condiviso fino a pochi mesi prima il carcere. [...] Quelle prime nozioni, forse proprio perché schematiche, chiare e facili, misero in moto le nostre teste e motivarono di ragioni più mature quel che stavamo facendo per puro istinto e un po' per spirito di avventura. Portarono su un piano più ragionato anche la nostra irritazione per la povertà che ci aveva accompagnato fin dalla nascita. Una povertà che non aveva invaso la sfera del pensare e del sentire ma che non per questo era stata meno dura. "<ref>{{Cita libro| autore = Marisa Ombra | titolo="''Non ci sembrava di avere paura''..."| anno = 1992.|p= 200}}</ref>
 
Alla vigilia degli scioperi del marzo '44, il lavoro clandestino venne tutto dedicato alla stampa di appelli che si concludevano con la frase:
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In seguito allo sciopero di marzo, il padre venne arrestato. La sua posizione era piuttosto preoccupante tanto che il partito pensò di organizzare la fuga sua e di altri compagni. La famiglia ne venne informata perché la fuga era molto rischiosa e in caso di fallimento la posizione dei carcerati sarebbe peggiorata, con il rischio di conseguenze anche sui famigliari.
 
''"''La fuga avvenne in bicicletta [le nostre due biciclette], a mezzogiorno, come in un film, mentre la città, eccitata e contenta per la beffa giocata ai fascisti, favoleggiava di assalti al carcere con carri armati. [...] Tutto andò secondo i piani, nella notte la polizia venne a prelevare nostra madre che si fece un po' di giorni di carcere. La notte dell'arresto, rimaste sole, divorammo l'intero pentolone di minestra che nostra madre aveva preparato per ogni evenienza e che avrebbe dovuto durare almeno tre-quattro giorni. Non ci sembrava di avere paura; comunque si voglia chiamare quella cosa che sentivamo - tensione emozione o altro - in ogni caso doveva essere grandiosa."<ref>{{Cita libro|titolo=da vedere|editore=|p=}}</ref>
 
"Il colpo di mano mise in ridicolo la nuova Repubblica Sociale, l'antifascismo clandestino apparve molto più potente e i partigiani molto più organizzati di quel che in realtà non fossero. Le barzellette, che mai erano mancate, si arricchirono di nuove battute."<ref>{{Cita libro|autore = Marisa Ombra |titolo=La bella politica. La Resistenza, "Noi donne", il femminismo | anno = 2009| p = 27}}</ref>