Teoria della letteratura: differenze tra le versioni

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== Storia ==
 
La teoria letteraria è una disciplina che ha radici molto antiche. Già nell'[[Antica Grecia,]] il filosofo [[Aristotele]], nella sua ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'', analizzò a fondo i generi letterari dell'epoca, in particolare la [[tragedia]], della quale stabilì sei elementi costitutivi (favola, caratteri, pensiero, linguaggio, melopea e spettacolo). Inoltre, introdusse nuovi concetti estetici, come quello di [[mimesi]] e [[catarsi]], e le [[unità aristoteliche]], tre pilastri della tragedia che stabiliscono la quantità dei luoghi (un solo luogo), il tempo (una sola giornata) e l'azione generale (un inizio, uno svolgimento e una conclusione) in cui si deve svolgere la rappresentazione di una tragedia. In seguito, queste tre regole furono erroneamente interpretate da diversi umanisti che non riferirono le tre unità alla "rappresentazione" della tragedia, bensì alla tragedia stessa, la quale doveva svolgersi in un giorno, in un solo luogo e senza trame secondarie. <br />
Dopo Aristotele, moltissimi altri studiosi si sono dedicati alla teoria letteraria, sebbene nessuno lo abbia fatto come interesse primario; [[Alessandro Manzoni]] scrisse diversi saggi che trattano argomenti di teoria letteraria, come la ''Prefazione al Conte di Carmagnola'', la ''[[Lettre à monsieur Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie]]'', la ''[[Sul romanticismo|Lettera Sul romanticismo al Marchese Cesare D'Azeglio]]'', ''Del romanzo storico'' e ''Dell'invenzione''.<br />
La teoria letteraria moderna nacque ai primi del [[XX secolo|Novecento]] con le teorie dei [[Formalismo russo|formalisti russi]] ("scoperti" in occidente solo negli [[anniAnni 1960|anni sessanta]])<ref>[[Tzvetan Todorov]] (a cura di), ''I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico'', prefazione di [[Roman Jakobson]], edizione italiana a cura di [[Gian Luigi Bravo]], [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], [[Torino]] 1968 (edizione originale: ''Theorie de la litterature: Textes des formalistes russes'', reunis, presentes et traduits par Tzvetan Todorov; pref. de Roman Jakobson, Éditions du Seuil, [[Parigi|Paris]] 1965)</ref> e di alcuni studiosi anglosassoni che, in seguito, verranno riuniti sotto la definizione di ''[[New Criticism|new critics]]''<ref>Ad esempio, [[Richard Green Moulton]], autore di ''The modern study of literature; an introduction to literary theory and interpretation'', Chicago, The University of Chicago press 1915</ref>.
Negli stessi anni, in Italia, [[Benedetto Croce]] intitolava ''Teoria e storia della letteratura'' le ''lezioni tenute in Napoli dal 1839 al 1848'' del [[Critica letteraria|critico letterario]] [[Francesco De Sanctis]]<ref>[[Editori Laterza|G. Laterza & figli]], [[Bari]] [[1926]]</ref>.<br />
A livello accademico, si possono citare i teorici letterari [[Franco Brioschi]]<ref>Elementi di teoria letteraria, Principato, Milano 1984 (con Costanzo Di Girolamo) ISBN 88-416-1106-5</ref> , [[René Wellek]]<ref>Theory of Literature (1949, con Austin Warren), trad. Pier Luigi Contessi, Teoria della letteratura, Il Mulino, Bologna 1956; n. ed. a cura di Luciano Bottoni, ivi, 1981. ISBN 88-15-06696-9</ref> e [[Giovanni Bottiroli]].