Storia del debito pubblico italiano: differenze tra le versioni

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Nel [[1933]] venne creato l'[[IRI]], su progetto di [[Alberto Beneduce]], come soluzione temporanea per proteggere alcuni comparti industriali dal rischio di allargamento della crisi bancaria<ref>{{cita libro | curatore= [[Valerio Castronovo]]| titolo= Storia dell'IRI. 1. Dalle origini al dopoguerra (1933-1948)| anno=2012 | editore= Laterza| città= }}</ref>.
 
La situazione economica e debitoria italiana cambiò radicalmentebruscamente nel [[1935]], condopo lla decisione governativa dell'inizio della campagna di guerra in Africa: venne infatti imposta una pesante tassazione ai soggetti privati (sia tramite una imposta patrimoniale, che con iniziative come [[Oro alla Patria]]), che si applicò anche ad alcuni comparti produttivi (la tassa [[Imposta generale sulle entrate|IGE]] colpì infatti alcune fasi della produzione), ciononostante la spesa pubblica (e con essa il debito) ricominciò a salire bruscamente<ref name="Basini">[http://www.historiaetius.eu/uploads/5/9/4/8/5948821/basini_10_1.pdf Basini, Giovanni. "The Italian Monetary Legislation during the Crisis between the Two Wars (1926-1936)." Historia et ius 10 (2016): 1.]</ref>. Nel [[1936]] l'Italia uscì infine dal regime di gold standard.<ref name=Basini /> Dal 1936 il debito pubblico aumentò progressivamente, fino a raggiungere il massimo nel [[1943]].<ref name="Francese, Pace, 2008" /> I costi bellici vennero affrontati sia colpendo il risparmio privato ([[Oro alla Patria]]), sia con tasse che colpirono anche alcune fasi della produzione ([[Imposta generale sulle entrate|IGE]]), sia con uso dell'indebitamento pubblico.
 
==Secondo Dopoguerra==