Mohammad Sa'id Sarmad: differenze tra le versioni

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Originario di una famiglia armena di religione ebraica di Kashan, si convertì dapprima all’Islam, poi visse da [[Ascetismo|asceta]] in India, ispirandosi ai tipici mistici erranti. Parlava [[Lingua armena|armeno]], [[Lingua ebraica|ebraico]], [[Lingua persiana|persiano]] e [[Lingua araba|arabo]], quest'ultimo appreso alla scuola di Esfahan con [[Mir Damad]] e [[Mulla Sadra]], ed è possibile che avesse imparato alcune lingue locali in India, specie a [[Lahore]], a [[Hyderabad]] e a [[Delhi]]. Divenne guida spirituale di [[Dara Shikoh]], erede al trono del sultano [[Shah Jahan]] e filosofo che predilesse il dialogo tra Islam e [[induismo]], ispirato dagli insegnamenti di [[Akbar]].
 
Nel 1659 [[Aurangzeb]] prese il potere con la forza e decretò la condanna a morte di suo fratello Dara Shikoh e di Sarmad. Quest'ultimo viene definito ''Hallāj-e Thāni'' ("secondo [[Al-Hallaj|Hallāj]]") nel mondo indo-persiano in quanto, similmente al noto mistico eretico crocefisso a [[Baghdad]] nel 922, anch'egli fu eretico, condannato a mortrgiustiziato e raccolse una gran fama dopo la sua morte. Secondo [[Annemarie Schimmel]],<ref>{{Cita libro|autore=A. Schimmel|titolo= Mystische Dimensionen des Islam. Die Geschichte des Sufismus|editore=Diederichs|città=Monaco di Baviera|anno=1992|pp=512-513|lingua=de}}</ref> Sarmad "seguiva la tradizione di Hallāj, vedeva [[Iblīs|Iblis]] (Satana) come un vero monoteista e si sentiva attratto verso la condanna a morte come ultimo scopo della vita", attrazione che condivise anche con i mistici [[Ayn al-Qudat Hamadani]] e [[Imadaddin Nasimi]]. Il mausoleo di Sarmad si trova presso la [[Jama Masjid]] di Delhi, dove ogni anno l'anniversario della sua morte viene ancora oggi commemorato.
 
== Il canzoniere ==