Geronzio: differenze tra le versioni
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=== Usurpazione di Costantino "III" ===
Probabilmente di origine [[bretoni|bretone]], Geronzio fu tra i collaboratori di quel Costantino, passato alla storia come l'usurpatore Costantino "III", che si ribellò nel [[407]] all'autorità dell'[[imperatore romano]] [[
[[Immagine:Siliqua Constantine III-RIC 1355.jpg|thumb|[[Siliqua (moneta)|Siliqua]] di [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]. Geronzio si recò in [[Hispania]] come comandante del [[cesare (titolo)|cesare]] [[Costante II (usurpatore)|Costante II]], per domare una rivolta dei membri della [[Casata di Teodosio]]. Dopo la propria rivolta, Geronzio combatté per tre anni contro Costante, riuscendolo infine a catturare e uccidere a [[Vienne]].]]
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Fu nella tarda primavera del [[409]] che Geronzio si ribellò a Costantino III, elevando al trono [[Massimo (usurpatore)|Massimo]], un suo parente, forse, oppure un suo collaboratore. Trasferitosi a [[Tarragona]], Geronzio dovette lasciare la città per affrontare Costante, appena nominato [[augusto (titolo)|augusto]], il quale era intenzionato a risolvere il problema costituito dalla nuova usurpazione. Allo scopo di mettere in difficoltà Costantino e Costante, Geronzio raggiunse un accordo con i [[Franchi]] insediatisi in Gallia dopo le invasioni del 407: la loro rivolta mise in difficoltà Costantino, obbligandolo ad attenuare la pressione su Geronzio. Il piano del bretone, però, gli si ritorse contro, in quanto i Franchi e i loro alleati penetrano dalla Gallia in Hispania.
Dopo aver passato il 410 a difendersi dagli attacchi di Costante, nel 411 Geronzio riuscì a chiudere il giovane augusto in [[Vienne (Francia)|Vienne]], a sconfiggerlo, catturarlo e ucciderlo. Si mosse quindi su [[Arles]], dove mise sotto assedio Costantino. Prima che questi capitolasse, però, giunsero dall'Italia le truppe di
[[Sozomeno]] racconta che le truppe spagnole bloccarono Geronzio e i suoi fidati in una casa. Geronzio riuscì a tenere a bada gli aggressori bersagliandoli di frecce dal tetto, ma alla fine le frecce finirono, e i soldati traditori riuscirono ad appiccare il fuoco alla casa. Sebbene avesse la possibilità di mettersi in salvo, Geronzio si rifiutò di abbandonare la moglie. Dopo averla uccisa, assieme al suo collaboratore [[alani|alano]], Geronzio si suicidò, non senza difficoltà.
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