Paolo Emilio Demi: differenze tra le versioni

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Si formò in ambiente accademico e lavorò soprattutto nella città natale, dove, negli [[anni 1840|anni quaranta]] del [[XIX secolo]], realizzò il [[Monumenti scultorei di Livorno|monumento a ''Leopoldo II'']] per la nuova piazza dei Granduchi (oggi [[Piazza della Repubblica (Livorno)|della Repubblica]]), che però, danneggiato durante i moti del [[1849]], fu rimosso e collocato solo in seguito in [[Stradario di Livorno|piazza XX Settembre]].
Altre opere furono eseguite per la [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|chiesa di San Gregorio]] (oggi conservate nella [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|chiesa del Soccorso]]), per quella di [[Chiesa di San Benedetto (Livorno)|San Benedetto]] e per il [[Cimitero greco-ortodosso]].
 
Nel [[1836]] espose all'Accademia di Belle Arti di Firenze il primo modello in gesso della ''Madre educatrice'', opera che entro il [[1846]] fu scolpita in marmo, anche se rimase incompiuta in alcune sue parti; dapprima fu ospitata nella medesima chiesa del Soccorso e nel [[1865]] fu trasportata nell'[[Pia Casa di Lavoro|Asilo Grabau]], sempre a Livorno, mentre, nel [[1950]], dopo essere stata dotata di un nuovo piedistallo, fu spostata nella [[Villa Fabbricotti]].
 
A [[Pisa]] realizzò la statua di [[Galileo Galilei]] per l'[[Università di Pisa|Università]] ([[1839]]), una delle sue opere migliori, mentre a [[Firenze]] eseguì la scultura di [[Dante Alighieri]] per la [[Galleria degli Uffizi]] ([[1842]]).
 
Morì in condizioni di povertà e fu sepolto nel [[Cimiteri di Livorno|cimitero]] di [[Salviano]], a Livorno. In seguito la salma dello sculture fu trasportatotrasferita nel Famedio del [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]], dove riposa ancor oggi.
 
==Bibliografia==