I '''gradi di libertà''' di una [[variabile casuale|variabile aleatoria]] o di ununa [[statistica]] in genere, esprimono il [[numero]] di dati effettivamente disponibili per valutare la quantità d'[[informazione]] contenuta nella statistica. Infatti, quando un dato non è indipendente, l'informazione che esso fornisce è già contenuta implicitamente negli altri. È possibile quindi calcolare le statistiche utilizzando soltanto il numero di [[indipendenza (statistica)|osservazioni indipendenti]], consentendo in questo modo di ottenere una maggiore precisione nei risultati.
Il concetto di gradi libertà venne introdotto in statistica da [[Ronald Fisher]] negli anni 1920.