Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato: differenze tra le versioni

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{{quote|Attenzione... Attenzione... Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato presentate da Sua Eccellenza il cavaliere Benito Mussolini; ed ha nominato Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato Sua Eccellenza il cavaliere maresciallo d'Italia Pietro Badoglio.|Lo storico annuncio radiofonico fatto alle 22.47 del 25 luglio 1943}}
 
'''Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato''' è il titolo assunto dal [[capo del governo]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] a seguito della [[legge]] [[24 dicembre]] [[1925]], n. 2263, in sostituzione del titolo di ''[[Presidente del Consiglio dei Ministri]]'' precedentemente utilizzato. La nuova denominazione rifletteva la posizione di netta preminenza che veniva a conseguire sugli altri membri del [[governo]] grazie ai maggiori poteri che la legge gli conferiva. Si trovava in seconda posizione nell'[[ordine delle cariche del Regno d'Italia]].
 
Il titolo fu utilizzato da:
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L'art. 6 della legge stabiliva che "Nessun oggetto può essere messo all'ordine del giorno di una delle due Camere, senza l’adesione del Capo del Governo". In altri termini, veniva assicurato al capo del governo il controllo sull'ordine del giorno dei lavori parlamentari, in netto contrasto con il principio di indipendenza del [[potere legislativo]] dall'esecutivo e, quindi, di [[separazione dei poteri]].
 
Il Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato era [[presidente]] di diritto del [[Gran Consiglio del Fascismo]]. Si trovava in seconda posizione nell'[[ordine delle cariche del Regno d'Italia]]. Nel [[1938]] gli venne attribuito il [[grado militare]] di ''[[primo maresciallo dell'Impero]]'', appositamente istituito e condiviso con il Re.
 
==Note==