Gennobaude: differenze tra le versioni

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[[Gregorio di Tours]] racconta, infatti, che i [[Franchi Sali]], guidati da Gennobaude, Marcomer e Sunno, i loro re, dopo aver invaso la provincia della [[Germania inferiore]] uccisero molti cittadini romani, devastarono intere regioni di grande fertilità, fino ad arrivare sotto le porte di ''[[Colonia (Germania)|Colonia Agrippina]]''. Non appena la notizia giunse a [[Treviri]], Nanneno e Quintino, a cui [[Massimiano]] aveva ffidato la difesa della [[Gallia]] ed il figlio, radunarono l'[[esercito romano|esercito]] e marciarono su Colonia. I Franchi, carichi di bottino, dopo aver saccheggiato le ricchezze della provincia, nel tentativo di ripassare il Reno, furono intercettati dai Romani, i quali ne uccisero in gran numero nei pressi dell'attuale foresta che si estende ai piedi delle [[Ardenne]].
 
L'esercito a questo punto si divise in due armate. Mentre Nanneno tornava a [[Mogontiacum]], Quintino passava il Reno presso a Nuitz (nei pressi di Colonia Agrippina) ed inoltratosi per due giorni oltre il fiume, non trovando altro che case e villaggi disabitati, e credendo di aver generato nei barbari un grande timore, continuò la sua marcia incurante delle insidie che potevano essergli celate, fino ai margini delle vicine foreste. Qui le truppe romane furono attaccate dai [[Franchi]] che si erano asserragliati all'interno delle selve, dopo che avevano applicato prima la tecnica della "terra bruciata", e poi attendendo i Romani (come era successo tre secoli prima nella [[battaglia della foresta di Teutoburgo]]), construendo barricate ai bordi di zone paludose e boscose. Dall'alto di torri di avvistamento e dietro una lunga palizzata i Franchi cominciarono a bersagliare l'esercito romano con nugoli di frecce avvelenate. Lo scompiglio fu tale che anche la stessa cavalleria non riuscì a manovrare per la vicina palude e l'abbondante fango presente sul teatro della battaglia. Alla fine della giornata molti soldati ed ufficiali romani furonopersero massacrati.la Solovita sul campo, e solo in pochi si salvarono nel buio della notte, ripercorrendo a ritroso i sentieri che dal Reno li avevano condotti fin lì.
 
Vi è da dire che il fatto di avere respinto poco prima l'incursione, mise in secondo piano la disfatta subita oltre il Reno, tanto che Massimiano dispose di stanziarne alcuni dei Franchi catturati nei territori circostanti [[Treveri]] e [[Bavai]], e forse lo stesso re, Gennobaude, che aveva catturato poco prima.<ref>[[Gregorio di Tours]], ''Storia dei Franchi'', libro II [http://remacle.org/bloodwolf/historiens/gregoire/francs2.htm]; Southern, p. 218.</ref>