Villa Le Falle: differenze tra le versioni

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'''Villa Le Falle''' si trova in località [[Compiobbi]] presso [[Fiesole]] ([[provincia di Firenze|FI]]).
 
Si hanno notizie di questa proprietà fin dal [[XIII secolo]], quando appartenne ai [[Pazzi]]. Successivamente i [[Medici]] la confiscarono nel [[1478]] dopo il fallimento della [[congiura dei Pazzi|congiura]] tentata dagli stessi [[Pazzi]] nei loro confronti. Quindi la proprietà passò ai [[Guadagni]]. Sul finire del XVI secolo essi incaricarono l'architetto [[Gherardo Silvani]] di trasformare l'edificio rustico in una grandiosa residenza. È con questo progetto che la villa acquista le attuali logge, simmetriche rispetto alle opposte facciate, e il terrazzo che circonda interamente l'edificio. Opera di [[Gherardo Silvani|Silvani]] è anche il parco, con un impianto di viali d'accesso, bordati da due file di [[cipressi]], che sono raffigurati anche in un'acquaforte rapresentanterappresentante una veduta settecentesca ([[1740]]) dell'incisore [[Giuseppe Zocchi]]. Si accede alla proprietà da una porta in stile neomedievale aperta in un finto castelletto.
 
Sulla facciata anteriore della villa, come già detto, si trovano due logge sovrapposte, veicolo del passaggio "graduale" tra edificio e giardino. Sul prospetto anteriore si trova infatti un [[giardino all'italiana]] caratterizzato da aiuole geometriche bordate da siepi di [[bosso]]. Una torretta quadrata, forse parte dell'edificio più antico, sovrasta la villa.
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Dietro la villa si estende un bosco, un tempo utilizzato come [[ragnaia]], trasformato nell'Ottocento in [[parco all'inglese]] da [[Enrico Danti]], all'epoca proprietario della tenuta. Vennero infittite le piante (lecci, cipressi e pini), creati vialetti tortuosi e erette alcune architetture decorative in stile neogotico, quali tabernacoli, ponticelli, finte rovine, un [[obelisco]] e un [[ninfeo]].
 
I vialetti fururonofurono disegnati secondo lo stile neoclassico che in quel tempo imperava e anticiparono di circa 50 anni il progetto di [[John Temple Leader]] riguardante il parco di [[Vicigliata]].
 
[[Enrico Danti|Danti]], ispirandosi al progetto dello scenografo [[Giovanni Gianni]], inserì l'[[obelisco]], i ponticelli (il più famoso è chiamato "Madonna dei fichi secchi"), alcune statue, un piccolo tempio ("l'ombrellino" o "il Paradisino"), il belvedere ("il Prospetto"), la torre a pianta quadrata e la più famosa [[Torre Tonda]] che simulava un'antica torre d'avvistamento.