Atresia biliare extraepatica: differenze tra le versioni

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L''''atresia biliare extraepatica''' è una grave e rara [[malattia]] neonatale, che interessa il [[fegato]] e le [[bile|vie biliari]]. La sua incidenza è di circa 1 bambino su 10.000 nati.</br>
Nei bambini colpiti da questa [[patologia]] si ha una ostruzione dei dotti biliari, con conseguente riversamento della [[bile]] nel circolo [[sangue|sanguigno]], che provoca [[ittero]], [[urina|urine]] colorate e presenza di [[feci]] acoliche, vale a dire di colore molto chiaro (proprio a causa della mancanza della [[bile]]).</br>
Uno dei fattori che determinano la possibilità di successo dell'intervento [[chirurgia|chirurgico]] è il livello di ostruzione delle vie biliari. Ad oggi, le tecniche [[diagnosi|diagnostiche]] non consentono di avere questa informazione prma dell'intervento.
 
==Eziologia==
Le cause dell'ostruzione non sono a tutt'oggi state definite e molte cause diverse fra loro sono ritenute possibili.</br>
Il trattamento deve essere chirurgico e precoce. Una [[diagnosi]] effettuata entro il secondo mese di vita del bambino, aumenta di molto le possibilità di una [[prognosi]] positiva.<br>
È fisiologico, nei neonati, la presenza di un [[ittero|ittero neonatale]], che però non si protrae di norma oltre i 15 giorni al massimo dalla nascita.</br>
Il perdurare o l'insorgere di un [[ittero]] dopo i quindici giorni deve indurre, rapidamente, ad analisi più approfondite. La rarità della patologia fa sì che essa possa essere di fatto sconosciuta a molti [[pediatria|pediatri]].
 
==La terapia chirurgica==
La mortalità della [[malattia]] era in pratica del 100% fino all'introduzione, alla fine degli anni '50, della tecnica chirurgica detta di Kasai, dal nome del chirurgo [[giappone]]se che per primo la mise in opera, o anche [[portoenterostomia]]. La diagnosi precoce è uno dei principali fattori di successo di questa tecnica chirurgica.</br>
Attualmente, le possibilità di sopravvivenza dei bambini nati con questa patologia sono drasticamente migliori, sia con il solo trattamento chirurgico che, nel caso di insuccesso di questo, con la possibilità di ricorrere ad un [[trapianto di fegato]].