Norma (filosofia): differenze tra le versioni

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norma
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Il termine '''norma''' (dal latino ''Normanorma'') in filosofia viene ad indicare una regola, un criterio o un giudizio. A differenza della ''massima'', però, la norma non costituisce solo una regola di condotta, ma può essere anche regola o criterio di qualsiasi operazione o attività. La norma si distingue anche dalla ''legge'' dal momento che può mancare del carattere coercitivo di quella, ma può divenire legge nel momento in cui viene resa coattiva da una pubblica sanzione.
La norma può dunque rappresentare un caso concreto, un modello o un esempio.
 
 
==Validità della Normanorma ==
 
Il concetto di norma nasce con la filosifa antica e si sviluppa enormemente con la filosofia del [[neocriticismo]] tedesco (siamo quindi intorno alla metà del XIX secolo). La norma nasce nel momento in cui ci si rende conto che c'è una necessaria distinzione e contrapposizione tra il dominio empirico del ''fatto'' (cioè della [[necessità naturale]], cioè il non-poter-essere-altrimenti) e il dominio razionale del ''dover essere'' (ossia dalla [[necessità ideale]], cioè il dover-essere-altrimenti). La norma, dunque non deriva la sua validità dall'essere o meno seguita, ma solo dal dover essere che esprime intrinsecamente.
 
==Trascendenza della Normanorma ==
 
Si parla talvolta trascendenza della norma nei confronti delle situazioni che essa regola. Si vuole in questo caso sottolineare l'indipendenza della norma dalla sua effettiva applicazione. Vale a dire che ci sono delle norme che possono essere considerate valide anche quando non vengono rispettate.
* Un esempio banale: esistono tante piccole e grandi norme da seguire per evitare lo spreco delle risore energetiche (dal non tenere luci accese inutilmente, vedi albero di natale, all'idea dei pannelli solari etc). Se tutti seguissimo tali norme riusciremmo ad ottenere dei risultati concreti. Se anche nessuno seguisse tali norme, esse rimarrebbero comunque valide.
Quello che le norme esprimono, anche nella loro trascendenza, non è altro, dunque, che la disciplina più opportuna di determinate attività, in vista di dare a tali attività la maggiore efficienza e precisione possibile. in questo caso, la norma può essere vista anche come mera procedura che garantisca lo svolgimento efficace di un'attività determinata
 
==La Normanorma nella Filosofiafilosofia dei Vaolrivalori==
Nella [[filosofia dei vaolrivalori]] la norma è vista come criterio infallibile per il riconoscimento e la realizzazione di valori assoluti.
 
Nella [[filosofia dei vaolri]] la norma è vista come criterio infallibile per il riconoscimento e la realizzazione di valori assoluti.
 
==Norma morale ed Etica Religiosa==
 
==Norma morale ed Eticaetica Religiosareligiosa==
Seguendo i principi dell'etica religiosa, Dio è l'erogatore della norma morale. Si pone dunque inevitabilmente la questione:
 
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*'''razionalismo etico''', secondo cui le leggi sono buone in sè; la bontà è insita nella natura stessa delle cose.
 
==Violazione della Normanorma e sua smentibilità==
 
[[Platone]] mostra l'insufficienza della norma, ossia il limite in cui essa è rinchiusa, o si è rinchiusa.
*esempio banale: una norma morale, prima ancora che una legge, dice che uccidere non è buono (vale: una norma morale vieta di uccidere, una norma morale resa coattiva diventa legge che vieta l'assassinio). Ma se mi trovassi a scegliere fra la mia vita e quella di un altro? Se si trattasse di legittima difesa?
Tale questione, nella speculazione moderna, si sposta, dunque, dalla validità della norma alla sua efficacia. Per mostrare la validità della norma, in questo senso, basta una buona ragione, che, d'altronde, non è sufficiente per rendere la norma stessa efficace. ne deriva, quindi, che conoscere una legge morale (o norma) e osservarla, sono due cose ben diverse.
 
==Norma morale e Dirittodiritto==
 
Non basta, come abbiamo visto, la giustificazione razionale per assicurare la convivenza. Il diritto è il principio coattivo delle norme; esso si rapporta alla moralità ed alla religiosità attraverso una coesione fra esse. In una società laicizzata, il diritto s'ncarica di rendere esecutiva la norma. La questione che nasce spontaneamente è, quindi:
*Il Diritto deve farsi carico della morale?