Riforma della RAI del 1975: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 15729672 di 78.13.131.69 (discussione)
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: Standardizzazione stile delle date
Riga 19:
 
==Conseguenze culturali==
Gli anni televisivi immediatamente successivi alla Riforma, vengono ricordati come particolarmente prolifici sia dal punto di vista creativo che progettuale. La neonata concorrenza intellettuale fra le tre reti, infatti, aveva portato ad una marcata contrapposizione fra stili e pubblici di riferimento. Questa nuova dimensione culturale e politica della [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]], indubbiamente innovatrice nei primissimi anni (o almeno sino al momento in cui il servizio pubblico, nei primi [[anni 1980|anni Ottanta]], decide di divenire concorrente delle televisioni commerciali e tradire la propria natura istituzionale), si andò inoltre a sovrapporre ad un'altra svolta epocale, ovvero l'esordio delle regolari trasmissioni a colori ([[1º gennaio]] [[1977]]).
Questo binomio offrì agli autori televisivi praticamente la completa libertà progettuale ed un ventaglio di opportunità tecniche innovative, che portarono alla nascita di format straordinari come [[Bontà loro]], [[Odeon. Tutto quanto fa spettacolo]], [[Non stop]], [[Portobello (programma televisivo)|Portobello]], [[Domenica in]], [[Fantastico (programma televisivo)|Fantastico]], [[L'altra domenica]], [[Onda libera]], [[Il teatro di Dario Fo]], [[Match]], [[Supergulp!]] ed altre memorabili trasmissioni.