Jacopo Bonfadio: differenze tra le versioni

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Studiò a [[Verona]] e a [[Padova]] e, dopo esser stato segretario di diversi membri del clero romano – i cardinali [[Esteban Gabriel Merino|Merino]] e [[Girolamo Ghinucci|Ghinucci]] - e napoletano, a [[Napoli]] si legò al circolo che faceva capo allo spirituale [[Juan de Valdés]]. Poco prima della morte di questi, nel [[1541]], il gruppo si disperse e il Bonfadio fu per breve tempo a Roma presso il cardinale [[Niccolò Ridolfi]], passando poi a Padova come precettore di [[Torquato Bembo]], figlio dell’umanista e cardinale [[Pietro Bembo]], ma lasciò l’incarico l’anno dopo, a causa del pessimo carattere del suo allievo, continuando tuttavia a insegnare privatamente.
 
Nel [[1545]] fu invitato a insegnare [[filosofia]] nell’[[Università degli Studi di Genova|Università di Genova]] e intraprese una storia della Repubblica genovese, gli ''Annales Genuendis, ab anno 1528 recuperatae libertatis usque ad annum 1550'', che gli procurarono l’ostilità di potenti famiglie cittadini, gli Spinola e i Fieschi. Accusato di [[sodomia]], fu condannato alla decapitazione e il suo cadavere fu bruciato e disperso.
 
== Bibliografia ==