Armoire de fer: differenze tra le versioni

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Quando il re si trovò circondato da nemici e le ostilità nei suoi confronti crescevano di giorno in giorno sentì la necessità di nascondere i suoi importanti documenti. Aveva bisogno di un luogo sicuro perciò fece costruire dal suo fabbro [[François Gamain]] l'armadio. Per celarlo alla vista venne chiuso con una [[porta]] in ferro e questa, coperta da uno strato di pittura che imitava la pietra. Gamain, che era diventato [[Giacobinismo|giacobino]], dopo la fuga del re decise il [[19 novembre]] [[1792]] di rivelarne l'esistenza alla [[Convenzione Nazionale]]. Lo fece forse per patriottismo, forse con la speranza di una ricompensa o forse per il timore che qualcuno, scoperto l'armadio, lo accusasse di non aver svelato il nascondiglio. In seguito, per allontanare da sé ogni sospetto, Gamain accusò Luigi XVI di aver tentato di avvelenarlo. Tutto questo giocò a favore dell'accusa al processo del re.
 
Nell'armadio furono trovati documenti che attestavano intrighi segreti con le corti europee, le corrispondenze del re con [[Gilbert du Motier de La Fayette|La Fayette]], [[ Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]] e [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]] e la corrispondenza della regina [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] con [[Antoine Barnave]].
 
[[Categoria:Rivoluzione francese]]