Maui (mitologia): differenze tra le versioni

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Maui
 
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Maui,divinità importantissima a cui si attribuisce il "pescaggio" dall'oceano dell'arcipelago polinesiano.
 
Abbandonato mentre era ancora in fasce dalla madre perchè nato storpio,il piccolo Maui si mostrò subito un intraprendente "trickster" (divinità che adotta comportamenti subdoli e vivaci molto vicini a quelli umani),giacchè,appena dopo l'abbandono,tornò nella dimora familiare a dormire fra i suoi numerosi fratellini,dopo aver abilmente ritrovato la via di casa.Dopo che si fù riaddormentato,il Destino lo fece diventare uno splendido bambino,al punto che,la madre,accortasi sia del ritorno del pargolo che del suo "miracoloso" cambiamento,lo riaccolse in casa.Ormai divenuto uno splendido dio,Maui,mentre era a pesca con i suoi fratelli,si accorse di non avere esche per poter pescare,così si amputò un orecchio,lo infilzò nell'amo e gettò la lenza nell'acqua.Dopo pochi istanti,essendosi acccorto di aver catturato qualcosa,tirò con tutta la sua forza divina la lenza.Ma ad attenderlo non vi era un pesce,bensì le isole dell'arcipelago polinesiano.
Maui, divinità importantissima a cui si attribuisce il "pescaggio" dall'oceano dell'arcipelago polinesiano.
Questo mito spiega che ,nella cultura delle suddette isole,veniva tramandata,in tempi antichi,una concezione secondo la quale la vita e la Terra derivino direttamente dall'acqua.
Abbandonato mentre era ancora in fasce dalla madre perchè nato storpio, il piccolo Maui si mostrò subito un intraprendente "trickster" (divinità che adotta comportamenti subdoli e vivaci molto vicini a quelli umani), giacchè, appena dopo l'abbandono, tornò nella dimora familiare a dormire fra i suoi numerosi fratellini, dopo aver abilmente ritrovato la via di casa. Dopo che si fù riaddormentato, il Destino lo fece diventare uno splendido bambino, al punto che, la madre, accortasi sia del ritorno del pargolo che del suo "miracoloso" cambiamento, lo riaccolse in casa. Ormai divenuto uno splendido dio, Maui, mentre era a pesca con i suoi fratelli, si accorse di non avere esche per poter pescare, così si amputò un orecchio, lo infilzò nell'amo e gettò la lenza nell'acqua. Dopo pochi istanti, essendosi acccorto di aver catturato qualcosa, tirò con tutta la sua forza divina la lenza. Ma ad attenderlo non vi era un pesce, bensì le isole dell'arcipelago polinesiano.
In più,Maui è uno dei primi esempi di Trickster presenti nell'infinito Pantheon delle divinità delle religioni antiche;Apollo è l'esempio più famoso di Trickster,infatti disprezza gli uomini ma si comporta come se fosse uno di loro:è dispettoso,superbo e altezzoso nei confronti delle divinità minori e degli umani.Questo è il comportamento tipico delle divinità "Fredde",cioè divinità che adottano comportamenti distaccati e freddi nei confronti degli uomini.Contapposto a tutto ciò è il modo di agire delle divinità Olimpiche o "Calde",sempre appartenenti al Pantheon Greco come le precedenti,tra cui Dioniso (Bacco per i Romani) che,impossessandosi dei corpi delle sacerdotesse a lui devote (Baccanti),capaci di compiere atti disumani durante il periodo in cui erano possedute dal dio,instaurava un rapporto caldo e intimo con l'uomo-devoto.
Questo mito spiega che , nella cultura delle suddette isole, veniva tramandata, in tempi antichi, una concezione secondo la quale la vita e la Terra derivino direttamente dall'acqua.
In più, Maui è uno dei primi esempi di Trickster presenti nell'infinito Pantheon delle divinità delle religioni antiche; Apollo è l'esempio più famoso di Trickster, infatti disprezza gli uomini ma si comporta come se fosse uno di loro: è dispettoso, superbo e altezzoso nei confronti delle divinità minori e degli umani. Questo è il comportamento tipico delle divinità "Fredde", cioè divinità che adottano comportamenti distaccati e freddi nei confronti degli uomini. Contapposto a tutto ciò è il modo di agire delle divinità Olimpiche o "Calde", sempre appartenenti al Pantheon Greco come le precedenti, tra cui Dioniso (Bacco per i Romani) che, impossessandosi dei corpi delle sacerdotesse a lui devote (Baccanti), capaci di compiere atti disumani durante il periodo in cui erano possedute dal dio, instaurava un rapporto caldo e intimo con l'uomo-devoto.