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Lo Stirone è un torrente dell'Emilia-Romagna, affluente di sinistra del Taro.
Stirone | |
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Stato | {{{nazione}}} |
Divisione 1 | Italia |
Lunghezza | 55 km |
Portata media | 3 m³/s |
Nasce | Piana di Maneia, sul fianco orientale del monte Santa Cristina e Guardia, sopra Pellegrino Parmense |
Sfocia | Taro presso l'abitato di Fontanelle (PR), a 4 km dal Po. |
I suoi principali affluenti sono i torrenti Utanella, Varolo, Borla, Ghiara e Rovacchia.
È spesso indicato sulle mappe antiche con i nomi Sisterione, Sisterone o Sistrone.[1]
Il corso
Nasce sulla Piana di Maneia, sul fianco orientale del monte Santa Cristina e Guardia, sopra Pellegrino Parmense. Scorre sul fianco occidentale della provincia di Parma e per un certo tratto segna il confine con la provincia di Piacenza. Dopo aver passato la zona di Salsomaggiore, lo Stirone, ormai in pianura, bagna la periferia ovest di Fidenza.
Anticamente il torrente passava nel centro di Fidenza a poca distanza dalla cattedrale ed è infatti ancora visibile un'arcata del ponte sotto la porta medievale. Fidenza stessa era nata come colonia romana con la funzione di controllo del ponte sullo Stirone.[2]
Poco prima di gettarsi nel Taro passa al di sotto del ponte "dal mulèn" in località Fontanelle, nel comune di Roccabianca. Nel dialetto locale la zona dove lo Stirone incontra il Taro è detta "Boca ad Stiron".
Il regime
Il regime dello Stirone, come altri torrenti emiliani, presenta notevoli variazioni nella sua entità alternando lunghi periodi di magra o secca a piene brevi ed impetuose. In seguito all'intensiva attività estrattiva di ghiaia dall'alveo del torrente e al tipo di substrato sottostante, l'erosione del letto si è fatta molto accentuata.
Parco
Un'ampia area lungo l'alveo del torrente è compresa all'interno del Parco fluviale regionale dello Stirone il cui obiettivo principale è quello di tutelare l'ecosistema fluviale, ma anche proteggere le aree fossilifere.
Fossili
Il torrente Stirone è ben noto agli studiosi di paleontologia. I processi erosivi del torrente, in parte naturali ma amplificati dalle attività estrattive di ghiaia dall'alveo, hanno portato alla luce numerosi fossili dell'era terziaria e quaternaria appartenenti ai sedimenti marini del margine padano.[3] L'area interessata è ora protetta dal Parco fluviale regionale dello Stirone e ricade nella zona A di protezione integrale.[4] Nell'area sono stati rivenuti i resti di testuggini, vari cetacei tra cui alcune balene[5], conchiglie e flora antica[6]. Buona parte di questi reperti sono conservati nel Museo dei fossili di Salsomaggiore[5] e nel Museo dei fossili di Fidenza[6].
Note
- ^ Il torrente Stirone, monografia - mucchioselvaggio.net
- ^ Il parco dello Stirone: la storia del territorio - parchi.parma.it
- ^ Caratteristiche del Parco fluviale regionale dello Stirone
- ^ Parco dello Stirone: il progetto "Fossili"
- ^ a b Il Museo dei fossili di Salsomaggiore
- ^ a b Museo dei fossili di Fidenza