Suzerain: differenze tra le versioni

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Erano dei meri ''suzerain'', ad esempio, tutti i primi re della [[Capetingi|dinastia capetingia]]<ref name="CHMPT161">James Henderson Burns, ''The Cambridge History of Medieval Political Thought c. 350 – c. 1450'', p. 161.</ref>.
 
Teoricamente, tutti i più grandi feudatari erano tenuti a rendergli atto di [[omaggio feudale]], ma, nella realtà, questi ultimi disponevano di un autonomo potere di [[investitura]] nei confronti di propri vassalli<ref name="CHMPT161"/> potendo così esercitare un'autorità politica nella quale il ''suzerain'', di fatto, non aveva potere d'intervento, neppure per dirimere eventuali dispute.<ref name="CHMPT161"/> Prima del XIII secolo, infatti, il ''suzerain'', oltre a quanto derivante dal rapporto vassallatico, non riceveva dalla propria posizione alcun diritto proprio e l'unica possibilità di ingerirsi nei rapporti sottostanti gli poteva nascere dalla [[Competenza (diritto)|competenza]] a decidere, in [[appello]], i ricorsi dei vassalli minori contro la giurisdizione esercitata dai vassalli; ma si trattava più di un dovere che di un diritto proprio.<ref name="Universalis"/>
 
Poiché, inoltre, era nel potere dei vassalli la creazione di [[vassalli minori]], ne seguiva di fatto la generazione di concatenazioni di relazioni feudali che dal ''suzerain'' passavano attraverso i vassalli o ''tenenti in capo'' e da quest'ultimi ai [[vassalli minori]] o ''sotto-tenenti''.<ref name="CHMPT160">James Henderson Burns, ''The Cambridge History of Medieval Political Thought c. 350 – c. 1450'', p. 160.</ref> La garanzia di tenuta di questa catena, che a volte sottendeva pregresse relazioni di parentela, era affidata ad un patto di reciproca fedeltà, suggellato da un giuramento: questo legame, pur permanente e inscindibile,<ref name="CHMPT160"/> era comunque sottoposto a una clausola [[condizione|condizionale]]: l'obbligo di fedeltà, infatti, veniva meno di fronte alla ''diffidatio'', cioè all'infrazione del patto effettuata da una delle parti.<ref name="CHMPT160"/> Il vincolo non si trasmetteva poi tacitamente agli eredi dei vassalli ma richiedeva il suggello di una nuova cerimonia di [[investitura]].
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Vi è però, a questo proposito, un altro elemento da tener presente. I rapporti vassallatici si fondavano su un terreno contrattuale, come [[obbligazione (diritto)|obbligazioni]] interpersonali, liberamente contratta tra uomini liberi. Lo stesso può dirsi dei rapporti tra vassalli e [[vassalli minori]]: nessun obbligo lega però questi ultimi al ''suzerain''.<ref name="Universalis"/>
Fa totalmente difetto, al ''suzerain'', l'elemento fondante della sovranità, l'intima connessione dell'autorità con un potere di tipo [[Stato|statale]], che si facesse cioè carico della gestione della cosa pubblica, .<ref name="Universalis">Voce [http://www.universalis.fr/encyclopedie/T313901/SUZERAIN.htm «S<small>UZERAIN</small>»] da ''Encyclopædia Universalis'' <small>(l'accesso all'intero contenuto della voce richiede la sottoscrizione)</small>.</ref>
 
===Evoluzione verso la sovranità===
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====Il caso di Guglielmo il Conquistatore====
Un esempio tratto dalla storia, può fare luce su come il processo di espansione del potere individuale, già nell'[[XI secolo]], potesse ben evolvere verso la [[sovranità]]:<ref name="CHMPT161"/> [[Guglielmo il Conquistatore]], ad esempio, avendo reso pervasivo e capillare il proprio potere di controllo, grazie all'istituzione del ''[[Domesday Book]]'', convocò i feudatari a [[Salisbury]]. Lì, nel [[1086]], riuscì ad ottenere il giuramento di fedeltà anche dai vassalli e ad acquisire così un vero potere [[sovrano]].<ref name="CHMPT161"/>
 
====Re di Francia e Inghilterra====
L'evoluzione verso la [[sovranità]] passava quindi per l'espansione di un diritto di immistione nei rapporti sottostanti, superando la stretta dimensione dell'organizzazione feudale. A questo proposito, i [[Capetingi]] seppero far buon uso della già citata [[competenza (diritto)|competenza]] decisoria in [[appello]] per affermare un'ingerenza intrusiva sulle questioni dei loro vassalli, come ad esempio fu fatto con gli atti posti in essere dai [[Plantageneti]] e dai [[conti di Fiandra]].<ref name="Universalis"/>
 
Un altro esempio di espansione del potere oltre la dimensione del diretto rapporto ''suzerain''–vassallo fu, per i [[Re di Francia|sovrani di Francia]] e i [[Re d'Inghilterra|re d'Inghilterra]], la [[Leva militare|levata alle armi]] dei feudatari in proporzione all'importanza del feudo che portò all'esigenza della chiamata alle armi anche dei vassalli minori. Questo istituto, il cosiddetto ''[[arrière-ban]]'', aprì la strada all'affermazione di un principio di levata generale alle armi in favore del sovrano.<ref name="Universalis"/>
 
==Note==
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*James Henderson Burns, ''The Cambridge History of Medieval Political Thought c. 350 – c. 1450'', Cambridge University Press, 1988 <small>ISBN 9780521423885</small>
*Voce [http://www.merriam-webster.com/dictionary/suzerain «suzerain»] dal dizionario online [[Merriam–Webster]]
*Voce [http://www.universalis.fr/encyclopedie/T313901/SUZERAIN.htm «S<small>UZERAIN</small>»] da ''Encyclopædia Universalis'' <small>(l'accesso parzialeall'intero aglicontenuto utentidella nonvoce registratirichiede la sottoscrizione)</small>
 
==Voci correlate==