Idrogenodifluoruro: differenze tra le versioni

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{{S|chimica}}
[[Immagine:Hydrogendifluoride-3D-vdW.png|thumb|right|200px|Modello di struttura ''space-filling'' per l'[[anione]] idrogenodifluoruro.]]
Lo [[ione]] '''idrogenodifluoruro''', rappresentato come [HF<sub>2</sub>]<sup>-</sup>, può essere considerato il risultato dell'unione di una [[molecola]] di [[acido fluoridrico]] HF con uno ione [[fluoruro]] F<sup>-</sup> legato tramite [[legame idrogeno]]. Evidenziando tale [[legame chimico|legame]], si usa la notazione [F-H&middot;&middot;&middot;F]<sup>-</sup>. Il particolare legame idrogeno implicato è molto forte, il [[fluoro]] è un [[atomo]] piccolo ed estremamente [[elettronegatività|elettronegativo]], e possiede un elevato carattere [[legame covalente|covalente]] con i due legami F-H che hanno medesima distanza di 114 [[picometro|pm]].<ref>N.N. Greenwood, A. Earnshaw ''Chemistry of the Elements, 2nd Edition'', Oxford: Butterworth-Heinemann (1997).</ref>
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Gli idrogenodifluoruri (comunemente detti bifluoruri) vengono considerati come dei vettori di [[acido fluoridrico]], infatti quando vengono riscaldati (150-400°C) tendono a liberare HF secondo la reazione di equilibrio:
 
NaHF<sub>2</sub> <->&#8652; NaF + HF
 
Questi composti possono essere considerati come il prodotto di una [[reazione acido-base]] tra l'acido fluoridrico dimero, [[molecola]] che si forma in [[fase (chimica)|fase]] gassosa a seguito dell'instaurarsi dei legami idrogeno tra due molecole di HF, e una [[base (chimica)|base]]. Ad esempio, nel caso di KHF<sub>2</sub>: