Peter Tosh: differenze tra le versioni

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Quando i Wailers iniziarono ad uscire dalla [[Giamaica]], ovvero dopo i primi due album prodotti dalla Island (''[[Catch a Fire]]'' e ''[[Burnin' (The Wailers)|Burnin']]''), Peter Tosh abbandona il progetto Wailers per portare avanti una carriera da solista, la cui canzone più rappresentativa sarà ''Legalize it'', canzone [[antiproibizionismo|antiproibizionista]] che tratta dei poteri curativi della [[marijuana]] da un punto di vista medico e [[rastafarianesimo|rastafariano]]. Lo imita anche [[Bunny Wailer]]. I tre però continueranno ancora a collaborare nei rispettivi lavori.
 
Peter Tosh debutta con [[Legalize It]] nel [[1976]] per la [[CBS Records]]. La title track divenne immediatamente un antheminno per i fan della legalizzazione della marijuana, per gli amanti del Reggae e i Rastafariani sparsi in tutto il mondo, ed era uno dei pezzi più acclamati ai concerti. Mentre Marley diffondeva il suo messaggio “[[One Love (Bob Marley)|One Love]]”, Tosh replicava scagliandosi contro lo [[shitstem]] ipocrita, divenendo così uno dei bersagli preferiti della polizia giamaicana. Tosh esibiva orgogliosamente le [[cicatrice|cicatrici]] rimastegli a seguito dei pestaggi subiti.
 
Sempre all'insegna del piglio militante, pubblica nel [[1977]] [[Equal Rights]]. E’ in questo periodo che si va formando il gruppo di Peter, [[Word Sound and Power]], che sarebbe stato il suo gruppo per anni a venire.
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Dopo la pubblicazione di [[Mama Africa]] nel [[1983]], altro disco di ottima caratura, Tosh si autoimpone un periodo di esilio, andando alla ricerca di una guida spirituale fra gli stregoni africani.
 
Nel [[1984]] esce [[Captured Live]]: il disco ha l'eccezionale pregio di restituire pienamente tutta l'essenza esplosiva del reggae del soldato di Westmoreland, e finalmente il pubblico se ne accorge.
 
==La morte==