Dàoshēng: differenze tra le versioni

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== La vita ==
Si conosce poco dei primi anni di vita di questo importante monaco cinese, le cronache monastiche ci dicono che studiò sotto [[Zhu Fatai]], un discepolo del famoso monaco [[Dào'ān]] (道安, 312-385), a [[Nanjing]] capitale della dinastia dei [[Jin orientali]].
Si conosce poco dei primi anni di vita di questo importante monaco cinese, le cronache monastiche ci dicono che studiò sotto [[Zhu Fatai]], un discepolo del famoso monaco [[Dao'an]], a [[Nanjing]] capitale della dinastia dei [[Jin orientali]]. Nel 397 si trasferì nel monastero di [[Donglin]] (situato ai piedi del monte Lushan, conosciuto anche come [[Monte Lu]], collocato a sud di [[Jiujiang]] nella Provincia di [[Jiangxi]]), fondato da un altro discepolo di [[Dao'an]], [[Huiyuan]], di cui divenne allievo. Il quel periodo risiedeva nel monastero di [[Donglin]] anche il monaco kashmiro [[Samghadeva]], grande cultore e traduttore di testi della scuola [[sarvastivada]], che furono studiati in modo approfondito da Daosheng. Nel 406, Daosheng lasciò il monastero di [[Donglin]] e per trasferirsi a [[Chang'an]] dove studiò presso [[Kumarajiva]] i testi del il ''Saddharmapundarikasutra'' (''[[Sutra del Loto]]'' cin. ''Fahuajing'') e del ''[[Vimalakirtinirdesasutra]]'' (''L'insegnamento di Vimalakirti'', cin. ''Weimojing''). Nel 407 Daosheng decise improvvisamente di tornare nel monastero di [[Donglin]] portando con sé un testo di un altro allievo di [[Kumarajiva]], [[Sengzhao]], il ''Boruowuzhilun'' (''La saggezza non è conoscenza'', poi raccolto nello ''Zhaolun'', Trattatati di Sengzhao), diffondendo così nel monastero di Donglin le riflessioni dottrinali di [[Sengzhao]]. Alcuni anni dopo ripartì nuovamente questa volta per [[Nanjing]] dove incontrò [[Faxian]] che stava traducendo il ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutra]]'' (''Sutra mahayana del Grande passaggio al di là della sofferenza'', cin. ''Niepanjing''). In questa circostanza Daosheng avviò un'aspra polemica dottrinale sulla dottrina degli [[icchantika]] che, secondo una prima e incompleta traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutra]]'', risultavano essere coloro i quali, per via delle loro brame, non potevano mai più aspirare alla liberazione buddhista. Questa lettura sulla natura degli [[icchantika]] contraddiceva, secondo Daosheng, l'universale possibilità di salvezza per tutti gli esseri senzienti. Non solo, la descrizione di un [[Nirvana (religione)|nirvana]] "permanente, gioioso e personale" così come descritto nella prima traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutra]]'' contraddiceva, sempre secondo Daosheng, l'insegnamento [[madhyamika]] di un [[Nirvana (religione)|nirvana]] ''vuoto'' ovvero privo di attributi. Queste aspre polemiche costrinsero Daosheng ad abbandonare [[Nanjing]] e a fare ritorno al monastero di [[Donglin]] sul [[Monte Lu]]. Tuttavia, nel 430, giunse a Nanjing una nuova e completa traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutra]]'' operata da [[Dharmaksema]] nel 421. Questa nuova traduzione completa degli ultimi otto capitolo mancanti in quella operata da [[Faxian]] garantiva esplicitamente la salvezza buddhista anche agli [[icchantika]], dando quindi piena ragione alle precedenti interpretazioni di Daosheng. Invitato a rientrare a Nanjing, Daosheng morì nel 434 nel monastero di [[Donglin]] sul [[Monte Lu]].
 
Nel 397 si trasferì nel monastero di [[Dōnglín]] (東林, situato ai piedi del [[Monte Lu]]), fondato da un altro discepolo di [[Dào'ān]], [[Huìyuan]] (慧遠, 334-416), di cui divenne allievo. Il quel periodo risiedeva nel monastero di Dōnglín anche il monaco kashmiro [[Saṃghadeva]], grande cultore e traduttore di testi della scuola [[Sarvāstivāda]], che furono studiati in modo approfondito da Dàoshēng.
 
Nel 406, Dàoshēng lasciò il monastero di [[Dōnglín]] e per trasferirsi a [[Chang'an]] dove studiò presso [[Kumārajīva]] i testi del il ''Saddharmapuṇḍarīkasūtra'' (''[[Sutra del Loto]]'' cin. 妙法蓮華經 ''Miàofǎ Liánhuā Jīng'') e del ''[[Vimalakīrtinirdeśasūtra]]'' (''L'insegnamento di Vimalakīrti'', cin. 維摩結經 ''Wéimójiéjīng'').
 
Nel 407 Dàoshēng decise improvvisamente di tornare nel monastero di [[Dōnglín]] portando con sé un testo di un altro allievo di [[Kumārajīva]], [[Sēngzhào]] (僧肇, 374-414), il ''Boruowuzhilun'' (''La saggezza non è conoscenza'', poi raccolto nello 肇論 ''Zhàolùn'', Trattatati di Sēngzhào, [[T.D.]] T 1858.45.150c-161b), diffondendo così nel monastero di Donglin le riflessioni dottrinali di [[Sēngzhào]].
 
Si conosce poco dei primi anni di vita di questo importante monaco cinese, le cronache monastiche ci dicono che studiò sotto [[Zhu Fatai]], un discepolo del famoso monaco [[Dao'an]], a [[Nanjing]] capitale della dinastia dei [[Jin orientali]]. Nel 397 si trasferì nel monastero di [[Donglin]] (situato ai piedi del monte Lushan, conosciuto anche come [[Monte Lu]], collocato a sud di [[Jiujiang]] nella Provincia di [[Jiangxi]]), fondato da un altro discepolo di [[Dao'an]], [[Huiyuan]], di cui divenne allievo. Il quel periodo risiedeva nel monastero di [[Donglin]] anche il monaco kashmiro [[Samghadeva]], grande cultore e traduttore di testi della scuola [[sarvastivada]], che furono studiati in modo approfondito da Daosheng. Nel 406, Daosheng lasciò il monastero di [[Donglin]] e per trasferirsi a [[Chang'an]] dove studiò presso [[Kumarajiva]] i testi del il ''Saddharmapundarikasutra'' (''[[Sutra del Loto]]'' cin. ''Fahuajing'') e del ''[[Vimalakirtinirdesasutra]]'' (''L'insegnamento di Vimalakirti'', cin. ''Weimojing''). Nel 407 Daosheng decise improvvisamente di tornare nel monastero di [[Donglin]] portando con sé un testo di un altro allievo di [[Kumarajiva]], [[Sengzhao]], il ''Boruowuzhilun'' (''La saggezza non è conoscenza'', poi raccolto nello ''Zhaolun'', Trattatati di Sengzhao), diffondendo così nel monastero di Donglin le riflessioni dottrinali di [[Sengzhao]]. Alcuni anni dopo ripartì nuovamente questa volta per [[Nanjing]] dove incontrò [[FaxianFǎxiǎn]] che stava traducendo il ''[[Mahayana MahaparinirvanaMahāyāna sutraMahāparinirvāṇa-sūtra]]'' (''Sutra mahayana del Grande passaggio al di là della sofferenza'', cin. ''Niepanjing''). In questa circostanza DaoshengDàoshēng avviò un'aspra polemica dottrinale sulla dottrina degli ''[[icchantikaiccāntika]]'' che, secondo una prima e incompleta traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutraMahāparinirvāṇa-sūtra]]'', risultavano essere coloro i quali, per via delle loro brame, non potevano mai più aspirare alla liberazione buddhista. Questa lettura sulla natura degli ''[[icchantikaiccāntika]]'' contraddiceva, secondo DaoshengDàoshēng, l'universale possibilità di salvezza per tutti gli esseri senzienti. Non solo, la descrizione di un [[Nirvana (religione)|nirvana]] "permanente, gioioso e personale" così come descritto nella prima traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutraMahāparinirvāṇa-sūtra]]'' contraddiceva, sempre secondo DaoshengDàoshēng, l'insegnamento [[madhyamikamadhyamaka]] di un [[Nirvana (religione)|nirvana]] ''vuoto'' ovvero privo di attributi. Queste aspre polemiche costrinsero Daosheng ad abbandonare [[Nanjing]] e a fare ritorno al monastero di [[DonglinDōnglín]] sul [[Monte Lu]]. Tuttavia, nel 430, giunse a Nanjing una nuova e completa traduzione del ''[[Mahayana Mahaparinirvana sutraMahāparinirvāṇa-sūtra]]'' operata da [[DharmaksemaDharmakṣema]] (385-433) nel 421. Questa nuova traduzione completa degli ultimi otto capitolo mancanti in quella operata da [[FaxianFǎxiǎn]] garantiva esplicitamente la salvezza buddhista anche agli [[icchantika]], dando quindi piena ragione alle precedenti interpretazioni di DaoshengDàoshēng. Invitato a rientrare a Nanjing, DaoshengDàoshēng morì nel 434 nel monastero di [[DonglinDōnglín]] sul [[Monte Lu]].
 
== La dottrina ==