La bocca del lupo: differenze tra le versioni

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'''''La bocca del lupo''''' è il titolo di un [[romanzo]] scritto da [[Gaspare Invrea]] - più conosciuto con lo [[pseudonimo]] di '''Remigio Zena''' - e pubblicato nel [[1892]] dall'editore [[Treves]] di [[Milano]].
 
ispirataIspirato al [[naturalismo (letteratura)|naturalismo]] [[francia|francese]], è considerato l'opera più celebre di questo autore genovese - ed uno dei capisaldi della [[letteratura]] [[verismo|verista]] - oscilla, nello stile espressivo, fra la prosa de ''[[I promessi sposi]]'' di [[Alessandro Manzoni]] e quella de ''[[I Malavoglia]]'' di [[Giovanni Verga]], di cui Zena fu coevo.
Considerato il capolavoro di questo autore - ed uno dei caposaldi della [[letteratura]] [[verismo|verista]] genovese
ispirata al [[naturalismo (letteratura)|naturalismo]] [[francia|francese]] - oscilla, nello stile espressivo, fra la prosa de ''[[I promessi sposi]]'' di [[Alessandro Manzoni]] e quella de ''[[I Malavoglia]]'' di [[Giovanni Verga]], di cui Zena fu coevo.
 
Nel [[1980]] l'opera letteraria - per lungo tempo caduta nell'oblio - è stata recuperata e adattata per il [[teatro]] da [[Arnaldo Bagnasco]] (regista e autore teatrale e televisivo), da Lucia Bruni e da Giuseppe D'Agata.
 
La messa in scena del [[Teatro di Genova]], la regia di [[Marco Sciaccaluga]], è ricordata per l'interpretazione dell'attrice [[Lina Volonghi]], impegnata nel ruolo principale de ''la Bricicca''. Altri attori della rappresentazione furono due altri grandi nomi del teatro di prosa di quegli anni, [[Claudio Gora]] e [[Ferruccio De Ceresa]].
 
Anche il testo teatrale ha però seguito la sorte di quello originario di Zena<ref>Una copia fotostatica dell'edizione originale è disponibile sul sito della [[Biblioteca Nazionale Braidense]] - [http://www.braidense.it/dire/boccalupo/indice.html Braidense.it - ''La bocca del lupo''] -. Il romanzo di Zena è stato ristampato nel [[2003]] presso [[Baldini Castoldi Dalai editore]] e, nel [[2005]], da Guerra Edizioni.</ref> ed è stato successivamente poco rappresentato nonostante la sua indubbia validità letteraria. Dopo essere stato ripreso nel [[2001]] dal Teatro Ateneo per una rappresentazione nella chiesa di San Giorgio<ref>Fonte: [http://prono.provincia.genova.it/notizia.asp?IDNotizia=1881 Provincia.genova.it].</ref>, è stato riportato in scena nel [[2007]] dal regista Paolo Pignero con la compagnia teatrale ''Gli amici di Jachy'' del Teatro della Gioventù<ref>Fonte: [http://www.teatrodellagioventu.com/ Teatrodellagioventu.com].</ref> di [[Genova]].
Con un cast leggermente rinnovato negli interpreti della Rapallina e della Bardiglia il regista Paolo Pignero lo ha riproposto nel Maggio del [[2009]] sempre con la compagnia ''Gli amici di Jachy'' nella prestigiosa cornice del '''Teatro Politeama Genovese'''<ref>Fonte: [http://www.politeamagenovese.it/ politeamagenovese.it].</ref> di [[Genova]].
 
==Argomento==
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Storia di ''vinti'' e reietti, repressi dalla sorte e frustrati da ambizioni che non potranno essere soddisfatte senza correre il rischio di finire nella ''bocca del lupo'', il ''plot'' letterario e teatrale accende il faro principale su una figura femminile, quella di ''Francisca carbone'', detta ''la Bricicca'', una vedova che ha perso l'unico figlio maschio (morto ancor giovane a causa della [[tubercolosi]]) e che ha tre figlie da maritare (ma nessuna di loro salirà all'altare, eccetto la maggiore che si farà suora).
 
Per poter far sposare almeno la più giovane, ''Marinetta'' (il cui destino sarà infine quello di cortigiana di lusso) è disposta, ''Bricicca'', è disposta a sacrificare la sorte delle altre due, le miti ''Angela'' (che morirà di tisi) e ''Battistina'' (che troverà nel voto religioso una personale via di redenzione).
 
Sorta di [[Filumena Marturano]] ''[[ante litteram|avanti lettera]]'', sempre reattiva e combattiva ma tormentata da mille dubbi e difficoltà, la donna ricorre a mille sotterfugi, indebitandosi con un astuto e malevolo faccendiere, il signor Costante, coprotagonista nella vicenda, ed esponendosi alle invidie e ai pettegolezzi delle comari che affollano la scena.
 
La tradirà l'aver accettato di nascondere dietro l'anonima e fittizia attività di ''besagnina'' (termine che identifica le antiche verduraie della [[Valbisagno]]) un banco del ''Seminario'', ovvero il [[gioco del lotto]] clandestino, all'epoca in cui è ambientata la storia perseguito dalle leggi del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia ]].
 
== Vite di vinti senza redenzione ==