Canoni idrici: differenze tra le versioni

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I canoni idrici sono di tre tipi:
 
*'''Canone Idrico di concessione''' (pagato da tutti gli impianti)
 
*'''Sovracanone per gli Enti Rivieraschi''' (pagato dagli impianti di [[potenza]] nominale media superiore a 220 [[kW]])
 
*'''Sovracanone per Bacini Imbriferi Montani (BIM)''' (pagato dagli impianti di potenza nominale media superiore a 220 kW)
 
 
 
== Canone Idrico di Concessione ==
In base al Testo Unico sulle Acque (Regio Decreto n.1775 del [[11 dicembre]] [[1933]]) è vietato derivare o utilizzare [[acqua]] pubblica senza l'autorizzazione dell'autorità competente ([[Provincia_italiana|Provincia]], [[Regioni_d'Italia|Regione]]), che garantisce la concessione per motivi di pubblico interesse.
Il gestore di un impianto idroelettrico deve corrispondere la quota di concessione in base alla potenza nominale media annua dell'impianto, in base alla cifra stabilita dalla legge.
 
 
== Sovracanone per Enti Rivieraschi ==
Per '''Ente Rivierasco''' si intende il [[Comune]] in cui ''"il territorio si affaccia sul tratto di corso d'acqua sotteso dalla derivazione a partire dal punto ove ha termine il rigurgito dell'opera di presa fino al punto di restituzione"'', ovvero tutti i comuni in cui si trova un'opera idraulica come opera di presa, [[diga]], [[condotta forzata]], [[centrale idroelettrica]].
Il gestore dell'impianto deve corrispondere ai [[Comune|Comuni]] e alle [[Provincia_italiana|Province]] interessate una quota stabilita dalla legge; la suddivisione comune per comune si basa principalmente sulla distribuzione delle opere idrauliche presenti sui vari comuni interessati dall'impianto. La norma non stabilisce in modo chiaro la suddivisione degli introiti tra gli enti, normalmente le quote vanno per il 75-85% ai Comuni e per il 15-25% alle Province.
 
 
== Sovracanone per Bacini Imbriferi Montani (BIM) ==