Lucio Anicio Gallo: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Fu il primo membro della propria [[gens]] a raggiungere posizioni di prestigio nellnella [[Repubblica romana]]. Fu pretore nel [[168 a.C.]] e fu incaricato da [[Lucio Emilio Paolo]] di condurre la [[terza guerra illirica|guerra]] contro [[Genzio]], re degli Illiri, che si era rivoltato contro [[Roma]] e si era alleato con [[Perseo]].
 
Lucio Anicio era accampato nei pressi di [[Apollonia]] e, ricevuto l'ordine, era deciso a
raggiungere Appio Claudio, che si trovava sule rive del fiume [[Genuso]], in modo da operararein modo coordinato contro gli Illiri.
 
Informato che i pirati illiri stavano razziando le coste tra [[Apollonia]] e [Dyrrhachium]], Lucio Anicio decise di condurre la flotta romana contro le navi dei pirati, catturandone alcune e facendo fuggire tutte le altre.
 
Si affrettò, quindi, per portare aiuto a Appio Claudio e ai Bessaniti, che erano assediati dalle truppe di Genzio. Le notizie dell'arrivo delle truppe romane spaventarono terribilmente il re degli Illiri, che tolse l'assedio e corse a rifugiarsi nella sua roccaforte di [[Scutari|Scodra]], mentre il resto del suo esercito si arrendeva ai Romani.<br>
Lucio Anicio fu clemente con quelli che si arresero e, perciò, tutte le città illiriche seguirono l'esempio dell'esercito: così che l'esercito Romano avanzò molto velocemente verso Scodra. <br>
Sotto le mura della città Genzio affrontò in campo aperto l'esercito avversario, ma fu facilmente sopraffatto. Il re illirico, terrificato dagli avvenimenti e dalla loro velocità, chiese una tregua di tre giorni, che gli furono garantiti. Genzio sperava che, nel frattempo, il fratello [[Caravanzio]] giungesse con dei rinforzi. Non vedendolo arrivare e disperando in aiuti dalla [[Macedonia]], Genzio stesso uscì dalla città e si diresse verso il campo romano per arrendersi subito senza condizioni.
 
Lucio Anicio Gallo entrò in Scodra e per prima cosa liberò i legati fatti prigionieri dagli Illiri ed inviò Perperna, uno dei legati, a Roma per informare il Senato della completa vittoria su Genzio. L'intera campagna era durata meno di trenta giorni!<br>
Il Senato stabilì tre giorni di festeggiamenti e, al suo ritorno a Roma, Lucio Anicio Gallo celebrò il proprio trionfo su Genzio.
 
Nel [[155 a.C.]] fu uno degli ambasciatori inviati alla corte di [[Prusia]], per chiedere conto del comportamento nei confronti di [[Attalo]], re di [[Pergamo]].
==Note==
<references/>