Stanze per la giostra: differenze tra le versioni

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L'attenzione dedicata da Poliziano al tema mitologico e, in particolare, a quello amoroso, non nega il fatto che le ''Stanze'' restino nella loro sostanza un'opera caratterizzata da un fine encomiastico. Esse furono composte per celebrare la vittoria in torneo di [[Giuliano de' Medici]], figlio di [[Piero il Gottoso|Piero]] e fratello di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]]: tale intento traspare chiaramente in più passi dell'opera,<ref>I, 1-5.</ref><ref>II, 3-4.</ref> dove è apertamente lodato l'operato di Giuliano, e, per suo tramite, l'intera famiglia dei [[Medici]].<ref name="Asor Rosa_414" />
 
Anche l'elemento encomiastico si inquadra completamente nel gusto e nella poetica di un autore, come Poliziano, che opera sotto l'egida di un mecenatismo colto e illuminato.<ref name="Asor Rosa_414" /> L'attività poetica era infatti intesa essenzialmente come esercizio d'arte, e quindi poteva porsi senza problemi al servizio di un signore: lo stesso fenomeno, seppure con modalità differenti, si verificò alla corte [[Ferrara|ferrarese]] degli [[Este]] con le figure di [[Matteo Maria Boiardo]] e [[Ludovico Ariosto]].<ref name="Asor Rosa_414" />
 
==Influenze e modelli==