Architrave: differenze tra le versioni

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Negli [[Ordine architettonico|ordini classici]] costituisce una delle tre parti della [[trabeazione]] poggiata sulle [[colonna|colonne]]. In particolare costituisce la parte inferiore della trabeazione, sottostante a [[fregio]] e [[cornice]]. Le eventuali suddivisioni orizzontali dell'architrave sono chiamate fasce (o tenie)<ref> ''Guida alla catalogazione degli elementi architettonici e di rivestimento. Voce "Definizione dell'oggetto'', (''ARCATA - Archeologia e Catalogazione'', 1), Roma 2008 (testo scaricabile [http://www.culturalazio.it/culturaweb_2/schedeInfo/?id=149&pag=true&boxCorr=true in un .pdf di 25 mb sul sito della Regione Lazio] [http://www.andromeda.roma.it/content/view/79/1/ e in .pdf separati sul sito di Andromeda])</ref>.
 
Nell'[[ordine dorico]], l'architrave è liscio, non suddiviso in fasce e viene coronato superiormente da una ''taenia'' ("tenia"), uno spesso listello sporgente, il cui bordo inferiore è decorato a tratti, seguendo il medesimo ritmo dell'alternanza di [[metopa|metope]] e [[triglifo|triglifi]] nel soprastante [[fregio]] con ''regulae'' ("regule"), ossia listarelle orizzontali, ornate da ''guttae'' (gocciegocce, "gutte"), ossia piccoli elementi troncoconici, disposti in fila. Le gutte sono state interpretate come la trasposizione in pietra delle teste dei chiodi che fissavano gli elementi lignei di cui la trabeazione era costituita nei più antichi edifici.
 
Nell'[[ordine ionico]] invece l'architrave era suddiviso in "fasce", due o tre, ciascuna leggermente rientrante e di altezza inferiore rispetto a quella soprastante.<br/>