Pace di Brindisi: differenze tra le versioni

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L'accordo si colloca nel quadro dell'instabilità politica seguita all'uccisione di [[Cesare]] le [[idi di marzo]] del [[44 a.C.]]. Tra le numerose personalità che ambivano a conquistarsi un ruolo di preminenza, si distinsero subito quelle di [[Ottaviano]] e [[Marco Antonio]], inizialmente uniti nel perseguire i [[Cesaricidi]]. Anche per questo, e ufficialmente con il compito di ristabilire l'ordine pubblico e dare stabilità alla Repubblica, venne costituito nel [[43 a.C.]] il [[Secondo triumvirato]], di durata quinquennale: si trattò, a differenza del primo, di un provvedimento legale (''triumviri rei publicae costituendae''), anche se di fatto sancì una prima spartizione dello stato tra i tre generali romani.
 
L'accordo si dimostrò fin da subito molto debole, tanto da entrare in crisi già l'anno successivo dopo la [[battaglia di Filippi]], condotta con successo da Antonio e Ottaviano (mentre Lepido restava a [[Roma]]). Il primo infatti ottenne il controllo delle [[Gallia|Gallie]] e delle province orientali (che aveva il compito di riorganizzare), il secondo decise saggiamente di stabilirsi nel centro del potere, a Roma, e amministrare le aree occidentali dell'Impero (così da potersi formare una solida base di consenso e potere); mentre Lepido venne progressivamente marginalizzato, pur avendo ancora il controllo dell'[[Africa (provincia romana)|Africa]] e della [[Numidia]]. Come si vede, la coesione dei contraenti si fece più labile, i rapporti più squilibrati e le aree di influenza si polarizzarono (Est-Ovest), prefigurando già quella che sarà la divisione dell'Impero con [[Diocleziano]] e [[Costantino]].
 
La situazione precipitò con la [[guerra di Perugia]] del [[41 a.C.]], scatenata dal fratello di Antonio, il console [[Lucio Antonio]]: questi si fece portavoce degli spossessati italici e della preminenza del potere consolare rispetto a quello del triumvirato. Lo scontro con Ottaviano si risolse a vantaggio di quest'ultimo, ma fece scoppiare la tensione tra i due triumviri.