L'Unità (rivista): differenze tra le versioni
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Nata quindi da una esigenza di azione politica ben precisa la rivista intende affrontare i nodi irrisolti del paese, dal [[problema meridionale]] alle [[questioni doganali]], dalla [[corruzione politica]] ed elettorale alla riforma del costume, alle [[riforme tributarie]], scolastiche, amministrative caldeggiando soluzioni democratiche e antinazionaliste come risulta dall'articolo programmatico ''Che cosa vogliamo?'' che venne pubblicato in due puntate sui nn. 13/14, 9/16 marzo [[1912]].
{{Nota
L'Unità porterà così avanti fedelmente, dal [[1911]] al [[1920]] con le interruzioni [[4 settembre]]-[[4 dicembre]] e [[28 maggio]] [[1915]]-[[8 dicembre]] [[1916]] a causa della partenza per il fronte come volontario di Salvemini, il suo programma analizzando i temi scottanti della vita politica italiana, dagli interventi di Benedetto Croce nei primi numeri, alla denuncia dell'avventura di Fiume da parte di Gabriele D'Annunzio.
Quando scoppia il [[conflitto mondiale]] la posizione che prenderà L'Unità sarà quella dell'intervento nella convinzione che la guerra possa essere trasformata in una "guerra per la pace", dichiarandosi per un intervento democratico differente da quello dei nazionalisti
Per quanto riguarda l'atteggiamento della rivista nei confronti della [[rivoluzione sovietica]] essa fu di adesione, inizialmente, per poi passare a numerose riserve che tendevano a considerare la vittoria di [[Lenin]] provvisoria nella speranza che il programma pacifista del presidente [[Wilson]] potesse vincere.
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