Fǎxiǎn: differenze tra le versioni

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La possibilità di questo viaggio si realizzò nel 399 quando, con altri cinque monaci, partì alla volta dell'India. La cronaca del suo avventuroso viaggio Fǎxiǎn la riportò nel suo ''[[Fóguójì]]'' (佛國記, Relazione sui paesi buddhisti, [[T.D.]] 2085)<ref>Il ''Fóguójì'' è stato integralmente tradotto in: J. Legge ''A Record of Buddhist Kingdoms'', Oxford 1886. Più recentemente in: Shan Shih Buddhist Institute ''A Record of the Buddhist Countries'', Beijing 1957.</ref> redatto nel 416, dopo quattro anni dal suo rientro in Cina.
 
Nel ''Fóguójì'', Fǎxiǎn narra di aver percorso il versante meridionale del [[bacino del Tarim]] attraversando i regni di [[AgniKarasahr]] ([[sanscrito]],Agni in [[uigurosanscrito]] Karasahr), oggi conosciuta con il nome cinese 焉耆 Yānqí), di [[Shànshàn]] (鄯善) e di [[Khotan]] (oggi 和田, Hotan) luoghi attualmente tutti situati nella Regione autonoma cinese dello [[Xinjiang]].
 
Venerò una [[sharira|reliquia]] del Buddha a Jiesha ([[Skardu]] nel [[Baltisan]], attualmente nel [[Kashmir]] pakistano) dove incontrò [[Buddhabhadra]] (359-429), maestro buddhista che convinse a trasferirsi in Cina come missionario e traduttore. Quindi attraversò la [[valle dell'Indo]] giungendo nel regno indiano di [[Uḍḍiyāna]] dove fu ospitato in un monastero probabilmente di scuola [[sarvāstivāda]]. Fin qui impiegò tre anni di viaggio.