Andreas Werckmeister: differenze tra le versioni

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Nato in Germania a [[Benneckenstein]], Andreas Werckmeister studiò a [[Nordhausen]] e a [[Quedlinburg]]. Ricevette un'istruzione musicale dagli zii '''Heinrich Christian Werckmeister''' e '''Heinrich Victor Werckmeister'''. Nel [[1664]] divenne [[organista]] nella città di [[Hasselfelde]]; nel [[1674]] si trasferì a [[Elbingerode]]; e infine nel [[1696]] fu organista della [[Chiesa di San Martino|Martinskirche]] in [[Halberstadt]].
 
Werckmeister oggi è conosciuto e ricordato soprattutto come teorico della musica, che lui chiama ''scientia mathematica''<ref name="padula">Alessandra Padula, ''Consonanze: Dizionario di acustica, psicoacustica e accordatura di strumenti a tastiera'', Grin Verlag, 2008, p. 110. ISBN 9783638947589</ref>; nelle sua opere ''Musicae mathematicae hodegus curiosus oder richtiger musicalischer Weg-Weiser'' ([[1686]]) e ''Musicalische Temperatur'' ([[1691]]) egli conia il termine ''buon temperamento'' (in tedesco ''Wohltemperierte Stimmung''), che designa qualsiasi [[temperamento|sistema di accordatura]] che permettesse di suonare in tutte le tonalità, in contrasto con il [[temperamento mesotonico]] di uso corrente nei secoli XVI e XVII.<ref>Con il temperamento mesotonico, per poter suonare in tonalità con molte alterazioni in chiave era necessario avere uno strumento costruito appositamente con tasti distinti, ad esempio, per il RE# e il MIb, che in quel temperamento hanno altezze diverse. Ciononostante, il temperamento mesotonico continuò ad essere ampiamente usato per l'accordatura gli [[organo (musica)|organi a canne]] fino alla metà del [[XIX secolo]].</ref>. Descrisse inoltre un sistema di tali temperamenti, i ''[[temperamenti Werckmeister]]''.
 
Gli studi di Werckmeister erano particolarmente noti a [[Johann Sebastian Bach]], in particolare quelli riguardanti il [[contrappunto]] e il [[temperamento]]. Si ritiene che [[Il clavicembalo ben temperato]] di Bach fosse stato composto tenendo ben presenti gli studi teorici di Werckmeister e fornendo ad essi un valido sostegno<ref>A. Frova, ''Fisica nella musica'', Bologna, ed. Zanichelli, 1999, edp. Zanichelli215. ISBN 9788808090126</ref>.
 
Werckmeister pensava che un contrappunto ben costruito, specialmente il [[contrappunto doppio]]<ref>{{en}}Journal of the American Musicological Society, Vol. 51, p. 212 </ref><ref>{{en}} George B. Stauffer in ''Journal of the American Musicological Society'', vol. 58, 2005, p. 711.</ref>, rispecchiasse un ordine celeste, analogamente a [[Keplero]]<ref>[[Giovanni Keplero]], ''[[Harmonices Mundi]]'', 1619</ref>, rifacendosi al concetto dell'[[armonia delle sfere]]. Secondo diversi studiosi<ref name="padula" /><ref>{{en}} George J. Buelow, ''Andreas Werckmeister'', Grove Music Online</ref>, nessun altro musicista del suo tempo considerò così inequivocabilmente la musica come il risultato finale dell'opera di [[Dio]], il che lo accomuna ancora a Bach.