Paleogeografia: differenze tra le versioni

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{{stub geografia}}
La '''paleogeografia''' è la scienza che studia gli elementi utili per la ricostruzione della [[geografia]] esistente nelle [[era|ere]] passate, ricostruendo gli ambienti sedimentari dallo studio biostratigrafico e strutturale delle successioni sedimentarie oggi riorganizzate nelle diverse strutture geologiche (es. [[catena montuosa|catene montuose]], paesaggi collinari e costieri).<br />
Lo studio delle [[rocce sedimentarie]] e dei [[fossili]] permette di ricostruire i [[paleoambienti]] di un determinato intervallo temporale, e quindi la distribuzione delle terre emerse, dei mari epicontinentali, dei bacini oceanici, ecc.
 
== Sulla terminologia ==
 
Per quanto riguarda la paleogeografia, occorre fare alcune precisazioni circa i termini normalmente in uso.
Infatti è comune trovare scritto "xx si separa da yy": questa frase però, in paleogeografia può avere due significati molto diversi. Il primo è legato alla teoria della tettonica delle placche, il secondo semplicemente alle variazioni relative del livello del mare.
* le placche litosferiche, costituite sia da crosta oceanica (generata in corrispondenza delle dorsali oceaniche e costituita da rocce basaltiche) che da crosta continentale (più ricca in silicio e più "leggera", costituita prevalentemente da granitoidi) nel corso delle ere geologiche si sono mosse relativamente le une alle altre, con fenomeni di produzione di nuova crosta (dorsali oceaniche), subduzione di crosta antica (aree di arco, tipo il [[Giappone]]), collisione continentale (e formazione di corrugamenti = catene montuose), scivolamento di una placca a fianco dell'altra (come nella celebre [[faglia di Sant'Andrea]] in [[California]]). Questi movimenti portano le masse continentali a "spostarsi" sulla superficie del globo, mutando la loro posizione reciproca. Già Wegener agli inizi del '900 si era accorto che la costa occidentale dell'Africa e quella orientale dell'America meridionale "coincidono", e aveva quindi ipotizzato che questi due continenti fossero anticamente uniti, per poi separarsi e migrare nelle attuali posizioni (Teoria della [[deriva dei continenti]]). Attualmente sappiamo che l'Appennino sta "ruotando" in senso antiorario, spostandosi verso l'Adriatico, quindi questo mare in un futuro "geologico" si chiuderà, mentre il Tirreno alle spalle si è allargato e continuerà a farlo; il blocco sardo-corso, una volta attaccato alle coste della Francia meridionale, nel corso del Terziario si è "spostato" sino a dove lo vediamo oggi.
Come si vede, sono tutti movimenti che si svolgono in tempi lunghi (milioni di anni), e che sono causati da forze endogene, cioè interne al pianeta.
* l'andamento delle linee di costa, nel dettaglio, dipende direttamente invece dal livello del mare. Se potessimo prosciugare il Mediterraneo, abbassandone il livello di un centinaio di metri, ad esempio, l'isola d'Elba diverrebbe una zona montuosa all'estremità di una grande "pianura toscana"; abbassando ancora il livello altre aree emergeranno, "saldando" singole terre al continente. Se invece innalzassimo il livello del mare di 300 m, gran parte della pianura Padana sarebbe un golfo, e le prime propaggini di Prealpi ed Appennini diverrebbe una serie di isole: l'isola di Bergamo Alta, ad esempio!! In questo caso, quella che è variata non è la posizione reciproca delle terre: Bergamo in realtà non si sarebbe allontanata da lle Prealpi, ma semplicemente l'estensione dell'area emersa rispetto a quella coperta dal mare.
Questo tipo di variazione della [[paleogeografia]] è legata quindi alla variazione del livello del mare (il termine tecnico è "variazione eustatica del livello marino" o [[eustatismo]]); avviene in tempi molto più brevi delle grandi variazioni "tettoniche" del punto 1; e non comporta spostamenti laterali (traslazioni) delle terre in questione.
Nel corso del Quaternario gli effetti più vistosi sono legati a quest'ultimo tipo di fenomeni.
L'abbassamento del livello del mare è un risultato che si può ottenere:
# eliminando acqua: fenomeno legato alle variazioni climatiche;
# innalzando le terre emerse: fenomeno legato ad attività tettonica.
I due fenomeni, nella realtà, interagiscono e quindi la variazione che si osserva è data dalla loro somma; questo significa, ad esempio, che a parità di abbassamento del livello del mare (dato che l'acqua si espande orizzontalmente, il livello del mare è "omogeneo" in tutto il globo - salvo maree ed accidenti locali - ed è infatti usato come riferimento per la quota 0), alcune terre effettivamente emergono, altre possono rimanere sommerse perché tettonicamente stanno abbasssandosi (cioè hanno una "subsidenza tettonica" ) alla stessa velocità di quella del mare, altre ancora possono andare in sommersione perché la loro subsidenza è più veloce dell'abbassamento marino... Quello che il geologo vede, testimoniato nelle rocce, è comunque il risultato totale: si parla quindi di "abbassamento relativo del livello del mare" (o innalzamento), nel senso che, di fatto sono emerse delle terre in un luogo, anche se non sappiamo "di chi sia la colpa" e in quale percentuale...
Ma chi può abbassare il livello del mare a scala globale?
I ghiacciai, ad esempio...
Nei periodi in cui si formano estese calotte glaciali, molta acqua rimane intrappolata in esse, e quindi viene sottratta "acqua liquida", cioè "mare"; quando i ghiacciai fondono e si passa ad una fase climatica più temperata, l'acqua che rilasciano finisce in mare e ne innalza il livello. Questo tipo di variazione del livello marino - che non è l'unica, ma comunque la più evidente - è detta glacioeustatismo, cioè "variazione eustatica legata ai ghiacciai e alle loro variazioni".
Durante l'ultima glaciazione, ad esempio, l'acqua intrappolata nei ghiacciai era tale che il Mediterraneo risultava più basso di un centinaio di metri: quindi molte terre che oggi sono isole risultavano in continuità con aree continentali ben più estese. La deglaciazione ha portato il livello del mare a quello attualei, sommergendo così il canale della Manica, il canale di Sicilia, lo stretto di Messina, la costa fra Elba e Toscana, e molte altre zone.
In questo senso possiamo dire che l'Inghilterra "si separò" dall'Europa, non cioè per un reale allontanamento, ma solo perché il collegamento venne sommerso dal mare.
Analogamente, se le previsioni degli scienziati sull'effetto serra e sul buco nell'ozono si rivelassero fondate, l'innalzamento delle temperature medie e la conseguente fusione di una parte delle calotte glaciali porterebbe in un futuro non lontano, alla sommersione di parecchie decine di metri delle attuali coste, riducendo le aree emerse e sommergendo gran parte delle città anche grandi che si sviluppano lungo esse.