Stereotomia: differenze tra le versioni

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Le tecniche costruttive romane prevedevano strutture voltate complesse, ma quasi sempre risolte con l'uso di laterizi e calcestruzzo.
 
Tecniche raffinate di stereotomia vennero invece utilizzate nel medioevo, sia durante il periodo [[architettura romanica|romanico]] che quello [[architettura gotica|gotico]], soprattutto in Francia e se ne ritrvaritrova traccia nell'opera diAlbum [[Villard de Honnecourt]], anche se rimasero conoscenze empiriche confinate nell'ambito delle corporazioni dei maestri tagliatori.
 
La prima trattazione teorica della stereotomia avviene in alcuni trattati di architettura, quasi tutti francesi, che a partire dalla seconda metà del XVI secolo danno dignità scientifica alla materia. Uno dei primi è il trattato, edito''Le premier tole dell'architecture'' stampato nel 15611567, di [[Philibert de l'Orme]] che che propone un sistema strereotomico basato sui "''traits''", cioè su sezioni e che lascerà esempi di virtuosismo progettuale, tra cui la famosa ''[[trompe]]'' nel [[castello di Anet]].
 
In seguito tratteranno della scienza della ''coupe de pierres'' [[Girard Desargues]], [[Abraham Bosse]], [[Philippe de La Hire]] e [[Amédée François Frézier]] che all'inizio del XVIII secolo, codifica complessivamente i sistemi della stereotomia<ref>Amédée-François Frézier, ''La théorie et la pratique de la coupe des pierres et des bois pour la construction des voûtes et autres parties, ou traité de stéréotomie à l'usage de l'architecture'', Parigi-Strasbourgo, 1737-1739, 3 vol.</ref>.
LoIn strettoItalia legamel'unico traad talioccuparsi ricerchedel teoricheproblema eè loguarino sviluppoGuarini delleche proiezioninel ortogonalisuo etrattato, delloedito studiopostumo, delleanticipa conicheil sistema della doppia [[proiezione ortogonale]] il cui sviluppo codificatecodificato nel [[metodo di Monge]], insieme allo studio delle coniche ed allo stretto legame tra tali ricerche teoriche e l'applicazione costruttiva, ha portato a dire che la nascita della [[geometria descrittiva]] sia stata determinata dallo studio della stereotomia.<ref>Perouse de Monclos, ''L'architecture à la francaise'', 1982.</ref>
In tal modo nel XVIII secolo la stereotomia raggiunse il suo culmine teorico e pratico e si rese possibile realizzare strutture con conci di forme sempre più complesse da assemblare con estrema precisione, per esempio per la costruzione di ponti, proprio nel momento in cui la costruzione in pietra stava per essere abbandonata e sostituita dalle tecnologie costruttive moderne.