Embrice: differenze tra le versioni

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'''Embrice''' (sost. maschile, pron. émbrice) deriva dalla parola latina ''imbrex'', collegata a sua volta a ''imber'' ovvero "pioggia".
 
Indica le tegole o lastre usate fin dall'antichità per coprire gli edifici (tetto), di dimensioni 30 per 40 cm circa<ref> "Dizionario di architettura'', [[Pevsner|N. Pevsner]], J. Fleming, H. Honour.</ref>.
[[File:Embrice.jpg|thumb|Disegno schematico di un embrice.]]
 
Nel 1681 lo storico dell'arte nonché artista [[Filippo Baldinucci]] fornì un'ottima definizione che qui riportiamo:
"Lastre di terra cotta, colle quali si cuoprono gli edifizi. Anno da' lati una piccola sponda, la quale appunto su la commettitura dell'uno coll'altro, si copre con altre lastre pure di terra cotta torte a doccia, che i Toscani chiamano tegoli, o tegolini. Sono gli ''Embrici'' da una testa un poco più stretti, e dall'altra un poco più larghi, il che serve per poter sottoporre l'uno all'altro (...) nel fare i filari, perché scolino l'acqua piovana senza che possa penetrare per la copertura"<ref> [http://baldinucci.biblio.signum.sns.it/cgi-bin/baldinucci/search_context?rimando=1&tag_n=ENTRY&attr_n=ID&attr_v=A1250 Embrice], voce del testo originale di [[Filippo Baldinucci]], Vocabolario Toscano dell'Arte e del Disegno, Firenze 1691.</ref>
 
L'embrice è dunque un tipo di tegola in laterizio, a forma di lastra trapezoidale ed i cui due orli sono rialzati.
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Per quanto riguarda l' '''edilizia navale''' si definisce "embrice" ciascuno di quei grandi cavi che stringono contro lo scafo l'invasatura dell'imbarcazione preparata per il varo.
 
==Note==
<references />
==Bibliografia==
* ''Dizionario di architettura'', [[Pevsner|N. Pevsner]], J. Fleming, H. Honour. Eindaudi Editore. ISBN: 9788806180533
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