Zena (torrente): differenze tra le versioni
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Nel suo piccolo bacino idrografico riceve acqua da piccoli corsi, quali il rio di Gnazzano, rio [[Laurenzano]] (il principale), rio dei Cani, rio di Barbarolo, rio di Caldarano, rio di Bianchini ed il rio dei Vinchi. Il regime idraulico è tipico dei torrenti della fascia emiliana e le portate oscillano da massimi di 15 m<sup>3</sup>/s nelle piene ordinarie, a morbide dell'ordine di 2 m<sup>3</sup>/s in primavera, a portate medie annue di meno di 1 m<sup>3</sup>/s, ma, normalmente, per un paio di mesi in estate, resta completamente asciutto.
La zona (sia la valle, sia l'intero bacino), col suo aspetto bucolico che alterna dolci colline a prati e boschi e qualche calanco, valli e vallecole, casolari sparsi, affioramenti rocciosi e numerosi ruscelli, ha una natura quasi incontaminata, data la pressoché totale assenza d'attività produttive e la modestia degli insediamenti residenziali, ed è di notevolissimo interesse naturalistico e storico. Vi sono importantissimi ritrovamenti [[etruschi]] e [[celti|celtici]] presso il sito archeologico di [[Monte Bibele]]. Vi ha sede il [[Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa]] ed è costeggiata dal [[Contrafforte pliocenico]], mentre nella parte terminale, la valle della '''Zena''' taglia la [[Vena del Gesso]]. Circa 2 km a monte della confluenza nel torrente [[Idice]], poco dopo l'ingresso nel territorio comunale di [[San Lazzaro di Savena]], presso la sponda
[[Immagine:PanoramaValdiZenaQuerceto.jpg|thumb|Panorama in Val di Zena]]
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