Honda CB 750 Four: differenze tra le versioni

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|famiglia=[[Honda CB 500 Four]]
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}}La '''Honda 750 Four''' è una [[motocicletta]] prodotta dalla [[Honda|Honda Motor Co. Ltd.]] dal [[1969]] al [[1978]], considerata una delle pietre miliari nel settore delle moto di serie<ref>[http://www.motociclismo.it/edisport/moto/MotoCiclismoR2.nsf/gd/Maxi-anni--70-a-Monza-1-Maxi-anni--70 Le maxi-moto degli anni 70 su Motociclismo]</ref><ref>{{en}} [http://www.motorcyclemuseum.org/classics/bike.asp?id=91 La Honda CB 750 su Motorcycle Hall of Fame]</ref>.
 
==Il contesto==
Quando venne presentata, al salone di [[Tokio]] del [[1968]], presentava un [[motore]] a [[motore a quattro tempi|4 tempi]] e 4 [[motore in linea|cilindri in linea]] da 736 [[centimetro cubo|cm<sup>3</sup>]] dotato di [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] in testa a catena, in un panorama in cui la maggior parte dei modelli di larga produzione presentavano le [[Valvola a fungo|valvole]] in testa, ma avevano ancora la distribuzione ad aste e bilancieri. Nel panorama delle [[maximoto]] del tempo era l'unica che presentava quel tipo di caratteristiche; le concorrenti più accreditate presentavano dei frazionamenti del motore diversi, le [[Moto Guzzi V7 Sport]], [[Laverda SF]], [[Ducati 750 GT]], [[Norton Commando]] e [[BMR R75/5]] presentavano motori a 4 tempi ma bicilindrici, le [[Kawasaki 750 Mach IV]] e [[Suzuki 750 GT]] presentavano invece propulsori [[motore a due tempi|a 2 tempi]]<ref>[http://www.motociclismo.it/edisport/moto/MotoCiclismoR2.nsf/gd/Maxi-anni--70-a-Monza-4-Le-prestazioni#foto Tabella comparativa su motociclismo.it]</ref>.
{{P|toni enfatici e POV a profusione|trasporti|marzo 2010}}
Poche altre motociclette hanno rappresentato per la loro epoca ciò che ha rappresentato la Honda Four.
Quando venne presentata, al salone di [[Tokio]] del [[1968]], essa aveva ciò che ogni motociclista immaginava dovesse avere la motocicletta del futuro: finiture superiori, una linea nuova e volumi di notevole equilibrio. Inoltre, come le più raffinate moto da corsa dell’epoca (le italiane [[MV Agusta]] e [[Mondial Moto|Mondial]] in testa), la [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] in testa a catena, in un panorama in cui la maggior parte dei modelli di larga produzione presentavano le [[Valvola a fungo|valvole]] in testa, ma avevano ancora la distribuzione ad aste e bilancieri.
Ma soprattutto, più di ogni altra, la moto [[giappone]]se aveva una peculiarità di inarrivabile valore: il [[motore]] a 4 [[motore in linea|cilindri in linea]].
 
Non si può dire comunque che questa soluzione tecnica fosse stata né ideata dai tecnici del Sol Levante (la [[Belgio|belga]] [[Fabrique Nationale de Herstal|FN]] costruiva moto a 4 cilindri già negli [[anni 1910|anni ‘10]]), né sviluppata dagli stessi ([[MV Agusta]], [[Benelli]], [[Ducati]] e [[Gilera]] vincevanopartecipavano lealle garecompetizioni più prestigiose del mondomotociclistiche con lemodelli favolose “4”quadricilindrici e la [[Moto Guzzi]] realizzòaveva realizzato addiritturaanche [[Moto Guzzi 8 cilindri|una V8 da corsa]], affidabile e vincente, già nel [[1957]]). Il merito dei giapponesi fu di industrializzare l'idea: cioè di progettare un sistema di costi e di catene produttive che ne consentisse la realizzazione in serie del sogno. Inoltre i tecnici della Honda erano riusciti a risolvere in serie, senza costi stratosferici, tutti i problemi legati a un progetto di tale complessità: accoppiamenti e tolleranze di estrema precisione, scelta di materiali di alta qualità, finanche i problemi legati alla manutenzione e all’assistenza tecnica sul territorio.
 
[[Immagine:Honda CB 750 K1.jpg|thumb|left|250px|Honda CB 750 Four K1]]
La Honda Four cominciò ad essere conosciuta come una moto sofisticata, ma che richiedeva poca manutenzione.
Forse fu per questo motivo che un certo purismo (forse dovremmo dire snobismo) [[italia]]no e [[Inghilterra|inglese]] in un primo tempo si rifiutò di riconoscere che questa moto avesse, come si dice, un’anima, e le riservò il nomignolo di “astronave” e “auto su due ruote”. I giapponesi avevano infatti accessoriato il mezzo, come se non bastasse la superiorità meccanica, con avviamento elettrico di serie, una strumentazione impeccabile, il [[freno a disco]] anteriore di serie, tutte caratteristiche inedite sulla produzione di allora, e considerate dai più sportivi in contrasto con l’austerità necessaria sui mezzi più veloci.
 
Nella prima versione la linea richiamava quella della [[Honda CB 450]] già sul mercato da qualche anno; meccanicamente era dotata di un [[cambio (meccanica)|cambio]] a 5 rapporti e presentava un'alimentazione con 4 [[carburatore|carburatori]].
In realtà, era nato un concetto nuovo di moto (o forse, sarebbe meglio dire, dell’industria della moto): numeri da capogiro al banco, raffinatezza tecnica, affidabilità perfetta, produzione in serie, prezzi allineati. L'industria inglese non riuscirà a reggere il confronto, e i modelli nuovi progettati faticheranno subito a “tenere” il mercato (specie in [[USA]], dove la fruibilità e le prestazioni delle Honda prima e delle altre giapponesi poi impose un appiattimento quasi totale del mercato in meno di dieci anni). Le Italiane, storicamente meno rozze delle inglesi, riusciranno ad ammortizzare il colpo ricevuto grazie ad alcuni modelli di gran pregio (soprattutto [[Laverda 750 SF]], [[Moto Guzzi V7 Sport]] e [[Ducati 750 GT]]), espressione della tradizionale qualità italiana, ma dovranno fare i conti da subito con incrementi di [[fatturato]] decrescenti che scoraggieranno investitori e [[banca|banche]].
 
Il mezzo era anche dotato di avviamento elettrico di serie, di una [[quadro strumenti|strumentazione]] completa e di [[freno a disco]] all'anteriore; tutte queste caratteristiche erano perlopiù inedite sulla produzione del tempo<ref>[http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=231 La Honda Four su pagine70.com]</ref>.
All'alba degli [[anni 1980|anni ’80]] il mercato della moto è, salvo nicchie diligentemente ricercate dal [[marketing]] delle [[case motociclistiche|case]] superstiti, in mano all'industria giapponese.
 
I modelli della Honda 750 Four vanno dalla ricercatissimaprima k0K0 (del [[1969]]), alla k1K1, k2K2 e così via, fino alle varie fF (fF, f2F2) della fine degli anni ’70. la Honda Four, nelle varie cilindrate, è stata venduta in più di 600.000 esemplari ed è stata sostituita dalla nuova [[Honda CB bialbero|serie]] dotata di [[bialbero|doppio albero a camme]].
 
Dal progetto originale nacque nel [[1971]] anche una versione di cilindrata ridotta, la [[Honda CB 500 Four]].
 
==Note==
<references/>
 
==Altri progetti==
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[[Categoria:Motoveicoli Honda|CB 750 Four]]