Estrazione liquido-liquido: differenze tra le versioni

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Gabriele85 (discussione | contributi)
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Quando i due liquidi vengono inseriti nell’imbuto separatore, grazie all’agitazione manuale vengono divisi in due [[fase (chimica)|fasi]] (una acquosa e una organica contenente la sostanza estratta) e raggiungono un equilibrio tra la concentrazione del soluto nel primo solvente e la concentrazione del soluto nel secondo solvente. Questo equilibrio è esprimibile grazie al coefficiente di ripartizione K dato dal rapporto tra le [[concentrazione|concentrazioni]] (g/l) del soluto nei due solventi.
Idealmente, il rapporto delle attività della specie in esame nelle due fasi è costante ed indipendente dalla sue quantità totale. Vale a dire, ad una data temperatura:
 
K = C<sub>a</sub> / C<sub>b</sub> (a T costante)
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*C<sub>b</sub> = concentrazione all’equilibrio della sostanza nella fase “b”
 
Nota come equazione di ripartizione di NerstNernst.
In realtà la costante di ripartizione è data dal rapporto tra le attività della sostanza nelle due fasi ma, in maniera simile agli equilibri, le attività posso no essere sostituite, in molte condizoni, con le concentrazioni molari senza generare errori. Questa ipotesi risulta appunto vera quando la forza ionica (I) delle due fasi non comporta un valore di attività di un soluto significativamente diverso dalla sua concetrazione. Generalmente il valore numerico di K è circa uguale al rapporto delle solubilità di A in ciascun solvente.
 
 
[[distillazione|Distillando]] la fase contenente il soluto puro che si vuole ottenere, sul fondo rimarrà il solido mentre il solvente distillato può essere riciclato.