Camillo Boldoni: differenze tra le versioni

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|Sesso = M
|LuogoNascita = Barletta
|GiornoMeseNascita = 15 novembre
|AnnoNascita = 1815
|LuogoMorte =
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==Biografia==
Figlio del colonnello Michele e Berenice Starace, figlia di un capitano murattiano. I genitori erano napoletani ma di origine lombardi. Frequentò gli studi militari nell’accademia dell’Annunziatella, al termine dei quali fu nominato ufficiale dell’artiglieria napoletana.
Nato a [[Barletta]] nel [[1815]], fu esule in [[Piemonte]] dopo i moti del [[1848]] nel [[Regno delle Due Sicilie]].
 
Coinvolto nei moti del [[1848]], fu esule in [[Piemonte]] e a [[Genova]], dove visse per 10 anni guadagna dosi da vivere dando lezioni di matematica.
Arruolatosi nell'esercito sardo, si distinse nella [[prima guerra d'indipendenza]].
 
Nel [[1859]] offrì i suoi servigi a [[Vittorio Emanuele II]] nella [[prima guerra d'indipendenza]].
Nel [[1860]] partecipò e guidò le forze armate dell'[[Insurrezione lucana (1860)|insurrezione della Basilicata]].
 
Nel [[1860]] ritornò nel [[Regno delle Due Sicilie]], dove, nel mese di [[agosto]], guidò le operazioni militari dell’[[Insurrezione lucana (1860)|insurrezione lucana]].
Morì nel [[1898]].
Successivamente tornò in [[Piemonte]].
 
Il [[28 aprile]] [[1861]] fu nominato organizzatore della Guardia Nazionale delle province meridionali.
 
Nel [[1866]] gli fu assegnata l’ispezione degli ospedali militari.
Nel [[dicembre]] dello stesso anno fu nominato comandante della Casa Reale Invalidi e Veterani di [[Napoli]].
 
Nel [[1872]] fu messo a riposo.
 
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