Cardia: differenze tra le versioni

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Fondata nel [[VII secolo a.C.]] dai [[Ioni]] giunti dalle città di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]] e [[Clazomene]], divenne ai tempi di [[Milziade]] ([[550 a.C.]] circa) colonia di [[Atene]] e servì pertanto da base navale ad Atene durante la [[guerra del Peloponneso]] ([[431 a.C.|431]]-[[404 a.C.]]).
 
Nel [[352 a.C.]], la città concluse un trattato di amicizia con [[Filippo II di Macedonia]]. Una grave crisi esplose nel [[343 a.C.]] in seguito all'arrivo di un contingente di [[cleruchi]] [[Atene|ateniesi]] condotti dal generale mercenario [[Diopite]]. Cardia, che non era disposta ad accettare la [[cleruchia]], richiese l'aiuto a Filippo II. Il [[Filippo II di Macedonia|sovrano macedone]], che cercava di estendere il suo dominio nella [[Tracia]], una regione strategica per il commercio del grano, accolse immediatamente la richiesta di aiuto di Cardia proponendo dapprima il suo arbitrato e, al rifiuto di Diopite, inviando un esercito in appoggio alle richieste della città tracia<ref>[[Demostene]], ''L<nowiki>'</nowiki>orazione per gli affari del Chersoneso'', 58, 64. Demostene si oppose vigorosamente alla richiesta di Filippo II di evacuare i coloni ateniesi. ''Cfr.'' l<nowiki>'</nowiki>edizione italiana dell'orazione di Demostene con introduzione e note di Valerio Milio, Messina : Principato, 1937.</ref>. Malgrado la resistenza di Diopite, nel [[342 a.C.]] Filippo II scacciò gli Ateniesi e insediò a Cardia il tiranno [[Ecateo di Cardia|Ecateo]]<ref>Plutarco, Vite Parallele, ''Vita d'Eumene'', 3, 7-8.</ref>, <ref>[[Diodoro Siculo]], ''Bibliotheca historica'', XVIII, 14, 4</ref>.
 
Alla morte di [[Alessandro Magno|Alessandro il Grande]] ([[323 a.C.]]) la Tracia cadde in mano di [[Lisimaco]] che estese il suo dominio sullo stretto dell'[[Ellesponto]]; la città di Cardia fu distrutta ([[309 a.C.]]) e gli abitanti deportati per popolare per [[sinecismo]] la vicina città di [[Lisimachea]], la città appena fondata nei pressi dell'attuale [[Gallipoli (Turchia)|Gallipoli]]<ref>[[Pausania il Periegeta]], ''Periegesi della Grecia'', I, 9, 8 ; I, 13, 9</ref>.
 
Cardia fu patria di: