Lingua tartessica: differenze tra le versioni

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Il nome "Tartessico" è convenzionale, in quanto non è sicuro che fosse la lingua parlata nell'antico regno di [[Tartesso]].
 
I più antichi testi indigeni conosciuti del territorio iberico sono scritti in Tartessico e risalgono a un periodo compreso tra il [[VII secolo AC|settimo]] e il [[VI secolo AC|sesto secolo a. C.]]. Le iscrizioni sono redatte in una varietà dell'alfabeto iberico (in realtà una scrittura semi-sillabica) e furono trovate nella zona dove si suppone sia esistita la città di Tartesso, e nei suoi dintorni, precisamente nella [[Andalusia]] occidentale, in [[Portogallo]] meridionale ([[Algarve]]) e alcune in [[Estremadura]]. Allo stesso sistema di scrittura appartengono le monete trovate a Salacia, una piccola località situata in Portogallo, tra i fiumi Tago e Guadiana, monete che risalgono al [[200 AC|200 a. C.]] circa.
 
Le difficoltà di comprensione della lingua sono dovute prima di tutto alla scrittura stessa: la maggior parte delle iscrizioni, infatti, è concentrica e senza segni di interpunzione, cosicché le parole non sono separate (cosiddetta ''scriptio continua''). Inoltre alcuni segni di tale scrittura non sono stati ancora decifrati.