Discussione:Titolo (onomastica): differenze tra le versioni

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Secondo l'ultimo Ordinamento dello Stato Nobiliare Italiano all'art. 3 del Regio Decreto 7 giugno 1943, n. 651 (G.U. n. 170 SUPPL. ORD. del 24/07/1943) la gerarchia dei titoli nobiliari è la seguente: "Sono concessi dal Sovrano i titoli di Principe, Duca, Marchese, Conte, Visconte, Barone e Nobile. Sono riconosciuti, oltre quelli sopracitati, se derivano da antiche concessioni, anche i titoli di Signore, Cavaliere ereditario, Patrizio e Nobile di determinate città. Il titolo di Nobile è comune agli insigniti di ogni altro titolo." Per quanto riguarda il trattamento e le qualifiche nobiliari l'art. 38 e l'art. 39 del Regio Decreto 7 giugno 1943, n. 651 (G.U. n. 170 SUPPL. ORD. del 24/07/1943) dispone: "Ai titoli nobiliari non sono attribuite qualifiche o trattamenti, senza speciale concessione del Re Imperatore. In Italia il Gran Maestro del S.M.O. di Malta gode il titolo di Principe e il trattamento di Altezza Eminentissima." "Spetta la qualifica di « Donna » alle consorti dei personaggi indicati nelle categorie 1a e 2a dell'Ordine delle precedenze a Corte e nelle funzioni pubbliche secondo le disposizioni dei Regi decreti che regolano tale materia. La suddetta qualifica si conserva per tutto lo stato vedovile. Sono mantenute le qualifiche di «Don» e « Donna»: a) ai componenti delle famiglie che abbiano ottenuta speciale concessione; b) ai componenti delle famiglie insignite dei titoli di Principe e di Duca, e a quelli delle due famiglie marchionali romane così dette di Baldacchino; c) ai componenti delle famiglie sarde decorate simultaneamente del Cavalierato ereditario e della Nobiltà; d) ai componenti delle famiglie dell'attuale Lombardia in grado di provare: 1) che la loro nobiltà fu riconosciuta prima del 1796 in base alle disposizioni emanate dall'Imperatrice Maria Teresa per la revisione nobiliare nelle terre della Lombardia austriaca o confermata dopo il 1814 con Sovrana Risoluzione quale era stata goduta prima del 1796; 2) che si trovano nelle stesse condizioni nobiliari di cui al comma 1, pur non avendo avuto riconoscimento o conferma sotto il dominio austriaco; e) ai componenti delle famiglie dei territori dell'antico Ducato di Milano al tempo del dominio spagnolo ceduti ai Re Sabaudi dal 1714 al 1748, quando nel Ducato subentrò il dominio austriaco, che siano in grado di provare il possesso della nobiltà già al tempo del dominio spagnolo accompagnato dall'uso del Don nei propri ascendenti diretti in linea mascolina prima del distacco dei territori predetti dal Ducato. Tale uso deve essere attestato da atti ufficiali di Governo o del Senato di Milano, ed eventualmente da opere anteriori al 1714. Sono mantenute ai Patrizi veneti le qualifiche di « Nobil Homo» (N. H.) e di «Nobil Donna» (N. D.)."--[[Speciale:Contributi/95.234.12.106|95.234.12.106]] ([[User talk:95.234.12.106|msg]]) 19:02, 3 lug 2010 (CEST)
:Non crosspostiamo .... stesso messaggio è stato postato in [[Discussione:Nobiltà]], dove ho risposto. --[[Utente:La voce di Cassandra|La voce di Cassandra]] ([[Discussioni utente:La voce di Cassandra|msg]]) 08:12, 5 lug 2010 (CEST)
Ma lei dice sul serio o sta scherzando? Non credo che ci voglia una laurea in giurisprudenza come la mia per interpretare una semplice legge, credo invece che lei abbia capito benissimo cosa dice il Regio Decreto forse vuol far finta di non capire. I titoli indicati in maniera gerarchica nel Regio Decreto sono quelli di (ovviamente dopo il Re): Principe, Duca, Marchese, Conte, Visconte, Barone, Signore, Cavaliere ereditario, Patrizio e Nobile. Poi se lei o altri vuole lasciare scritto in una enciclopedia che Signore è un predicato di onore e non è un titolo nobiliare, che il titolo di Patrizio è più in basso di quello di Nobile lo faccia pure ma mi sembra giusto che tutti possono sapere leggendo la normativa che questi sono errori evidenti.
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