Amorio: differenze tra le versioni

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Nell'VIII secolo fu promossa a capitale del [[tema]] anatolico. Fu il quartier generale dell'Imperatore [[Costantino V di Bisanzio|Costantino V]] contro l'usurpatore [[Artavasde]] di Bisanzio. Nell'820 un amoriano, [[Michele II di Bisanzio|Michele II]], divenne imperatore, fondando la dinastia che dalla città di origine porta il suo nome.
 
Sotto la [[dinastia amoriana]] la città raggiunse il suo apogeo. Il califfo al-Muʿtaṣim lanciò una campagna militare, diretta specificamente contro la città di origine della famiglia imperiale, per infliggere all'Impero un colpo simbolico: Amorio venne così conquistata e saccheggiata il [[12 agosto]] [[838]] e le porte bronzee della città «furono svelte e trionfalmente incardinate a [[Samarra|Sāmarrāʾ]]»<ref>[[Claudio Lo Jacono]], ''Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) - Il Vicino Oriente'', Torino, Einaudi, p. 219.</ref> per essere poi «portate a [[al-Raqqa|Raqqa]] dopo l’abbandono della città nel 964/353» ... dal«dall'[[Emiro]] [[Hamdanidi|hamdanide]] [[Sayf al-Dawla|Sayf ad-Dawla]] (945/333 -967/356) e inserite nella Bāb al-Qinnasrīn (Porta di Qinnasrīn) di [[Aleppo]]».<ref>Ibidem, nota 4.</ref>
Sebbene non si risollevasse più ai fasti di un tempo, la città conservò un certo prestigio come sede episcopale, fino alla definitiva conquista turca per mano dei [[Selgiuchidi]]. L'area amoriana non fu mai recuperata per l'Impero, nonostante la vittoria ottenuta dall'[[Imperatore bizantino]] [[Alessio I di Bisanzio|Alessio I Comneno]] sui Turchi, nei pressi della città, nel 1116.