Gāthā: differenze tra le versioni

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La maggior parte degli studiosi <ref>Tra questi gli iranisti italiani [[Gherardo Gnoli]] e [[Arnaldo Alberti]], il francese [[Jacques Duchesne-Guillemin]] e lo statunitense [[Jamsheed K. Chosky]] {{q|However, analyses of compositional style and structure indicate that the Gathas were the product of a single devotional poet named Zarathushtra (Possessor of Old Camels) who ensured that memory of him was perpetuated through self-references within his compositions|[[Jamsheed K. Chosky]]. ''Encyclopedia of Religion''. NY, Macmillan, 2005, pag.9988}}.</ref>attribuisce la redazione delle ''gāthā'' alla figura storica di [[Zarathuštra]], altri<ref>Tra gli studioso che mettono in dubbio l'attribuzione a Zarathuštra delle ''gāthā'' segnaliamo l'iranista francese [[Jean Kellens]] (1944-).</ref> formulano dei dubbi al riguardo<ref>{{q| These are the Gathas (songs), five in number, to which modern scholarship has now added a few prayers and a short ritual prose text, all written in the same archaic dialect. These texts have now been recognized as the only possible source of information for the earliest period of Zoroastrianism. They are attributed to Zarathushtra himself by many scholars, but others have voiced doubts about the historicity of Zarathushtra or about the possibility of gaining accurate knowledge about him from these texts.|[[Albert de Jong]]. ''Encyclopedia of Religion'' vol.14. NY, MacMillan, 2005 pag.9935}}</ref>.
 
Così ne[[Gherardo Gnoli]] riassume le ragioni [[Gherardodella Gnoli]]loro attribuzione al profeta iranico:
{{q|Le ''Gāthā'' hanno infatti una evidente ispirazione unitaria e sono composte in uno stile originale e caratteristico che le contraddistingue nettamente dalle altre parti dell'<nowiki></nowiki>''Avesta''|[[Gherardo Gnoli]]. ''Le religioni dell'antico Iran e Zoroastro'' in [[Giovanni Filoramo]] (a cura di) ''Storia delle religioni'' vol.1 Le Religioni antiche. Bari, Laterza, 1994 pag.471}}
 
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{{q|Le ''gāthā'', in definitiva, sono i canti del santo profeta [[Zarathuštra|Zarathuštra Spitāma]] e contengono il messaggio che egli, ispirato da [[Ahura Mazdā]], rivolge ali [[Arii]] dell'Irān affinché non dimentichino e non tradiscano mai la loro fede monoteista|[[Arnaldo Alberti]] ''Introduzione'' in [[Avestā]]. Torino, UTET, 2006}}
 
Se sull'attribuzione delle ''gāthā'' a [[Zarathuštra]], per quanto pur con alcune autorevoli distinzioni e con un dubbio generale sul LIII ''Yasna'', vi è sufficiente concordia tra gli studiosi, più difficile è trovare una posizione univoca tra gli stessi rispetto alla loro datazione e quindi al periodo in cui sarebbe vissuto, e il luogo, in cui eglisarebbe vissevissuto il profeta iranico.
 
Secondo [[Jamsheed K. Chosky]]<ref>''Op.cit.'' pag.9988-9</ref> considerando che l'antico [[avestico]] utilizzato nelle ''gāthā'' è comunque successivo alla differenziazione nelle [[lingua indoeuropea|lingue indoeuropee]] tra proto-iraniano e proto-indiano, quindi successivamente al XVIII secolo a.C. ma precedente all'introduzione delle stesse ''gāthā'' nel [[Avestā|canone avestico]] quando l'antico [[avestico]] cadde in disuso e quindi tra il X e il VI secolo a.C., incrociando tali dati con la descrizione della vita rappresentata nelle ''gāthā'' e le risultanze archeologiche dell'[[Età del Bronzo]] nell'[[Asia centrale]] (intendo con questa l'area compresa tra il [[Mar Caspio]], la [[Transoxania]] e l'[[Afghanistan]]) conclude che [[Zarathuštra]] con ogni probabilità deve essere vissuto tra il XVIII e il XV secolo a.C.<ref>{{q|So, Zarathushtra probably lived and preached in Central Asia between the eighteenth and fifteenth centuries BCE|[[Jamsheed K. Chosky]]. ''Op.cit.'' pag.9988-9}}</ref>.