Stereotomia: differenze tra le versioni

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[[File:Taille-bloc-égyptiens.jpg|thumb|230px|Tecniche streretomichestereotomiche in un rilievo di una rappresentazione pittorica egiziana]]
[[File:Galerie Philibert Delorme (le puits).JPG|thumb|230px|[[Philibert de l'Orme|Philibert Delorme]], Particolare del palazzo Bouilloud]]
'''Stereotomìa''' (dal grec : Στερεός "solido" et Τομή "taglio") è l’insieme di conoscenze geometriche e tecniche tradizionali relative alla tracciatura ed al taglio dei blocchi e dei conci in pietra da taglio ed al loro assemblaggio ed impiego in complesse strutture (muro, [[volta (architettura)|volta]], [[arco (architettura)|arco]], ecc.) relative a costruzione architettoniche. La stereotomia rappresenta quindi l'alternativa alle tecniche costruttive basate sull'uso di piccoli elementi lapidei o di laterizi che vanno a comporre volte e strutture dalla complessa geometria grazie alle piccole dimensioni ed ai giunti.
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==Storia==
Tecniche stereotomiche furono utilizzate in antichità, in particolare in Egitto dove sono stati ritrovati blocchi lapidei con impressi reticoli finalizzati all'esatta definizione della geometria dell'elemento costruttivo<ref>Lothar Heselberger, ''I progetti di costruzione del tempio di Apollo a Didime'', in "Le Scienze" n.210, 1986.</ref> e rappresentazioni pittoriche su papiro relativo a tecniche di tracciamento.
In Grecia, pur in un ambiente di avanzata cultura geometrica, l'utilizzo di strutture esclusivamente [[trilite|trilitiche]] non portò particolari ricerche relative alla definizione geometrica degli elementi lapidei: la forma veniva tracciata al vero sui blocchi, tenendo comunque conto di raffinate modulazioni e correzioni ottiche.
Le tecniche costruttive romane prevedevano strutture voltate complesse, ma quasi sempre risolte con l'uso di laterizi e calcestruzzo.
 
Tecniche raffinate di stereotomia vennero invece utilizzate nel medioevo, sia durante il periodo [[architettura romanica|romanico]] che quello [[architettura gotica|gotico]], soprattutto in Francia e se ne ritrova traccia nell'Album di [[Villard de Honnecourt]], anche se rimasero conoscenze empiriche confinate nell'ambito delle corporazioni dei maestri tagliatori e coperte spesso dal segreto.
 
La prima trattazione teorica della stereotomia avvieneavvenne in alcuni trattati di architettura, quasi tutti francesi, che a partire dalla seconda metà del XVI secolo dannodettero dignità scientifica alla materia. Uno dei primi èfu il trattato ''Le premier tole dell'architecture'' stampato nel 1567, di [[Philibert de l'Orme]] che che proponepropose un sistema strereotomico basato sui "''traits''", cioè su seriee di sezioni paralelle e che lasceràlasciò esempi di virtuosismo progettuale, tra cui la famosa ''[[tromba|trompe]]'' nel [[castello di Anet]].
 
In seguito, tratterannonel dellaXVII secolo, fu coniato il termine stesso e la scienza della ''coupe de pierres'' fu oggetto d'interesse per molti trattatisti tra cui [[Girard Desargues]], [[Abraham Bosse]], [[Mathurin Jousse]], [[Philippe de La Hire]] eed in particolare [[Amédée François Frézier]] che all'inizio del XVIII secolo, codificacodificò complessivamente i sistemi della stereotomia<ref>Amédée-François Frézier, ''La théorie et la pratique de la coupe des pierres et des bois pour la construction des voûtes et autres parties, ou traité de stéréotomie à l'usage de l'architecture'', Parigi-Strasbourgo, 1737-1739, 3 vol.</ref>.
In Italia l'unico ad occuparsi del problema è guarino[[Guarino Guarini]] che nel suo trattato ''Architettura Civile'', edito postumo, anticipa il sistema della doppia [[proiezione ortogonale]] il cui sviluppo codificato nel [[metodo di Monge]], insieme allo studio delle coniche ed allo stretto legame tra tali ricerche teoriche e l'applicazione costruttiva, ha portato a dire che la nascita della [[geometria descrittiva]] sia stata determinata dallo studio della stereotomia.<ref>Perouse de Monclos, ''L'architecture à la francaise'', 1982.</ref>
In tal modo nel XVIII secolo la stereotomia raggiunse il suo culmine teorico e pratico e si rese possibile realizzare strutture con conci di forme sempre più complesse da assemblare con estrema precisione, per esempio per la costruzione di ponti, proprio nel momento in cui la costruzione in pietra stava per essere abbandonata e sostituita dalle tecnologie costruttive moderne.